Percorsi di volontariato: Daniel fa l’animatore in un centro estivo

Daniele G., uno dei 500 ragazzi che hanno completato il Progetto Generatori, aiuta i genitori in difficoltà facendo l’animatore in un centro estivo insieme ai suoi amici.

Ogni anno, nel periodo dopo la fine di scuola, insieme a dei miei amici svolgiamo un attività di volontariato.
L’attività che svolgo da ormai tre anni è quella di essere un animatore per un centro estivo.
In questo centro estivo svolgiamo attività ricreative per bambini e offriamo un servizio che aiuta i genitori che sono in difficoltà poiché devono lavorare.
Per noi animatori però, non dura solo una settimana il centro estivo ma ben tre poiché nella settimana prima, dobbiamo organizzare tutti i diversi giorni, trovare e preparare il materiale per svolgere i diversi giochi, trovare e organizzare il materiale per svolgere quelle attività che consistono nel fare dei lavoretti, che i bambini potranno portarsi a casa alla fine del centro estivo.
La cosa più emozionante di questa prima settimana però, è l’organizzazione dello scenario e la creazione di esso ovvero, ogni anno c’è una storia diversa e noi animatori leggiamo questa storia e dividiamo la sala principale in più parti in cui costruiamo appunto gli scenari così che i bambini hanno uno spazio dove, mangiare all’ora di pranzo, uno spazio dove riunirsi con la propria squadra e fare amicizie.
Dopo questa settimana di preparazione si avvia la settimana di centro estivo, i giorni sono più o meno strutturati ugualmente, i bambini si riuniscono davanti alla porta d’entrata, intono alle otto, mettendosi in fila e aspettando l’apertura.
Aperte le porte i bambini uno ad uno depositano i propri zaini, e viene fatto una sorta di appello, in cui segniamo i bambini che sono presenti quel giorno.
Dopo l’entrata di tutti i bambini si procede alla lettura della storia del giorno, poi si spiega come si svolgerà la giornata, quali giochi e squadre si scontreranno, dopo queste informazioni si inizia con i primi giochi, dipende dal giorno può essere un grande gioco tutti contro tutti o più giochi una squadra contro l’altra.
Subito dopo i giochi della mattina si procede con la preparazione della sala principale con i tavoli per far pranzare i bambini e noi animatori, dopo pranzo due squadre vengono portate in delle stanza già preparate in cui creano i lavoretti, le altre due squadre invece vengono portate nella sala principale per svolgere un attività di recitazione, i bambini vengono coinvolti in questa attività in cui recitano parti della storia che viene letta loro la mattina.
Durante la settimana vengono presi i punti per ogni squadra per ogni gioco e attività che svolgono così che alle fine avremmo un vincitore del centro estivo.
Per noi animatori non finisce li poiché nella settimana successiva dobbiamo ovviamente sistemare tutto ciò che abbiamo usato.
Questa è la mia esperienza di volontariato che purtroppo quest’estate non ho potuto svolgere.

 

Percorsi di volontariato: Eleonora vorrebbe aiutare i tanti ragazzi che si sentono soli

Eleonora U., una dei 500 giovani Generatori di buone pratiche, pensa che organizzare dei gruppi di sostegno nelle scuole potrebbe aiutare quei ragazzi che si sentono soli e sono vittime di bullismo. 

Ai giorni nostri tantissimi problemi presenti nella società, quali la povertà, il bisogno di assistenza agli anziani, ai senzatetto, e coloro con altri problemi che vogliono restare anonimi, trovano spesso delle risposte nel volontariato, definibile come un’attività di aiuto gratuito che si può svolgere singolarmente o con un gruppo (associazione). Essere volontario significa mettere il proprio tempo e le proprie energie al servizio degli altri, senza alcun obbligo e senza desiderare nulla in cambio. Tra le caratteristiche principali del volontariato vi è il fatto che esso non debba essere necessariamente qualcosa di faticoso, ma un’attività di bontà che occupa poco tempo ma che vale tanto. Personalmente non ho mai svolto un’attività di volontariato ma ho più volte pensato a dei problemi, anche vissuti da me stessa, che con quest’ultimo si sarebbero potuti risolvere e a cui ora, grazie alle conoscenze acquisite col progetto OPES, potrei riflettere di più. Il problema che io affronterei utilizzando come mezzo il volontariato è quello che colpisce tantissimi ragazzi di giovane età, che frequentano ancora le scuole medie o superiori, dove essi si sentono soli al mondo e che in alcuni casi sfociano nella depressione. Dalla mia esperienza personale, se ci fosse stato, avrei voluto che ci fosse non solo lo psicologo nella scuola ma anche una sorta di gruppo con cui fare una “terapia di gruppo” con gli studenti di qualsiasi classe. La presenza sola dello psicologo, per quanto buon intenzionata, in certi casi può causare delle degenerazioni della situazione, poiché vi può essere il rischio di bullismo da parte di certi compagni. Invece questo gruppo, che si potrebbe riunire sia in orario scolastico sia extra, sarebbe secondo me un modo per non sentirsi soli (si potrebbero creare delle amicizie) e dove l’aiutare solo per il piacere di farlo aiuterebbe anche la persona stessa. Indipendentemente dalla presenza di questi gruppi, ritengo opportuno che il tema del volontariato venisse trattato più seriamente nelle scuole, e non solo attraverso temi o compiti a casa da parte degli insegnanti, o attraverso progetti di alternanza di scuola-lavoro a cui molti sono disinteressati. Affermo ciò poiché a mio parere questi argomenti stimolano al dialogo, alla riflessione e all’empatia, che sono alla base di una società futura che con i giovani di oggi sarebbe migliore.

Percorsi di volontariato: Luca vorrebbe occuparsi degli animali abbandonati

Luca T., uno dei 500 giovani Generatori di buone pratiche, vorrebbe aiutare i molti animali abbandonati e lottare contro il fenomeno del randagismo.

Il volontariato è un’attività di aiuto che qualsiasi persona, da sola o in associazione, può decidere di fare. Si tratta di mettere le proprie capacità a disposizione di chi ne ha bisogno. Si fonda sul principio della solidarietà e può essere rivolto a tutti coloro che hanno bisogno di aiuto. Sono diversi gli ambiti in cui un volontario può operare. A me piacerebbe formare un’ associazione di promozione sociale. Mi piacerebbe formare una campagna di volontariato che si occupa aiutare animali abbandonati per dargli una nuova famiglia e una nuova vita. In Italia ogni anno vengono abbandonati 50 mila cani e 80 mila gatti che vanno a incrementare il numero di randagi, pari a circa 900.000.
L’associazione consisterebbe nel recuperare animali abbandonati e/o maltrattati per curarli sterilizzarli e affidarli ad una nuova famiglia in modo da controllare la piaga del randagismo.
Naturalmente con controlli pre e post-affido. Questo ridurrebbe anche numerosi incidenti stradali provocati spesso da animali abbandonati lungo strade particolarmente trafficate. Infatti secondo delle statistiche negli ultimi 10 anni gli incidenti gravi provocati da animali smarriti, abbandonati o randagi sono stati 45.000, con 4.000 feriti e 200 morti.
Inoltre dobbiamo ricordare che in caso di incidente il proprietario dell’animale che ha provocato l’incidente ne è il responsabile. L’importanza del volontariato tra i giovani è cruciale: apre la mente, stimola al dialogo, alla riflessione e soprattutto fa crescere l’empatia verso chi non è fortunato come noi. Provare, almeno una volta nella vita, l’esperienza del volontariato per i giovani è importante per la propria crescita; come diceva Madre Teresa di Calcutta: “chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno non è vissuto invano”. Il volontariato è molto importante nella società in cui viviamo: la realtà che ci circonda è ogni giorno più difficile da gestire ed affrontare. Ci sono problemi a lavoro, persone in fuga dalla guerra che cercano rifugio nel nostro paese, bambini abbandonati… migliaia di persone in Italia hanno bisogno di aiuto. Non importa perché una persona si trovi in una condizione di difficoltà: può capitare a tutti di prendere una decisione sbagliata, ad esempio, e la vita, per quanto meravigliosa, spesso non perdona. I giovani dovrebbero avere la possibilità di provare una qualsiasi attività di volontariato che si addica a loro. Intraprendere questo cammino significa trovarsi anche davanti a situazioni difficili e che vanno a colpire il nostro cuore e la nostra sensibilità, per questo è importante che sia un’attività fatta con passione.
La società in cui viviamo e piena di rischi e difficoltà, aiutarsi l’un l’altro è la base per poter sopravvivere in questa giungla urbana: invece di pensare “a me non succederà mai”.

Percorsi di volontariato: per Sara lavorare alla Caritas è stata un’esperienza significativa

Sara F., una delle ragazze che ha portato a termine la FAD del Progetto Generatori, racconta del suo giorno di lavoro alla Caritas, un’esperienza veramente significativa.

Nonostante il volontariato sia un tema molto attuale nella nostra società, la maggior parte delle volte non viene preso sul serio. Ogni giorno siamo circondati da persone, animali, che hanno veramente bisogno di aiuto e che sono in grosse difficoltà a cui magari non viene data la giusta attenzione che meriterebbero.
Esistono tantissime associazioni, nate proprio per occuparsi dei più bisognosi, ma in realtà anche esse servono a poco; non tutti sono portati per questo genere di attività. Io credo che il mondo del volontariato possa aprire la mente di una persona perché oltre a mostrare veramente il mondo così come è, con tutti i suoi difetti e problemi, riesce a trasmettere delle sensazioni che non riusciresti a provare altrimenti. E’ comunque una cosa che si deve sentire di fare dentro di noi, senza nessun obbligo; perché solamente così si potrà trasmettere la nostra felicità a chi ci circonda.
Svolgere un’attività di volontariato è un’esperienza di vita per chi ha la fortuna di svolgerla. Personalmente, mi è capitato tanti anni fa di svolgere un’attività di questo genere. Ero andata per un’intera giornata a lavorare alla Caritas, a Elmas. E’ stata un’esperienza significativa che ricorderò per sempre. Vedere tutte quelle persone affamate che si accontentavano anche di un solo pezzo di pane, mi ha fatto pensare e provare sensazioni mai provate. Si tratta anche di un’attività faticosa che quindi non tutti sono portati a svolgere. L’unica cosa che serve è la volontà e la bontà d’animo.
In futuro mi piacerebbe svolgere altre esperienze legate a questo mondo, magari anche far parte di qualche associazione nel tempo libero, ad esempio con i bambini.

Percorsi di volontariato: Roberto sceglierebbe un’associazione sportiva

Come molti suoi compagni anche Roberto, uno dei 500 Generatori di buone pratiche, sceglierebbe di aprire un’associazione sportiva per far praticare sport a più persone possibili.

Praticare volontariato secondo me è molto importante soprattutto per le nuove generazioni, poiché ultimamente è andata persa la concezione di “altruismo”, visto che molti ragazzi pensano solo a loro stessi dimenticandosi che ci sono persone che hanno bisogno di aiuto.
Se dovessi scegliere che tipo di campagna di volontariato intraprendere sceglierei un’associazione sportiva, perché credo che quest’”arte” dello sport sia ultimamente molto sottovalutata da molti adolescenti.
Questa associazione mi piacerebbe formarla insieme ad un paio di amici ed a mio cugino, essendo che tutti e tre praticano sport, cosi da riuscire a trasmettere meglio il messaggio dell’importanza di praticare qualsiasi tipo di sport.
Come già detto prima lo scopo di questa associazione è quella di far praticare sport a più persone possibili, per esempio a chi ha mancanza di autostima, o non riesce a legare con delle persone, o anche per esempio a chi ha problemi economici in famiglia e non può permettersi di iscriversi in palestre costose, magari mettendo a disposizione degli istruttori o maestri e dei luoghi in cui poter praticare varie tipologie di sport.
Un altro scopo può essere quello di far partecipare questi ragazzi a delle gare magari anche all’estero così da farli viaggiare e per fargli scoprire nuovi posti e nuove culture.
Alcuni sport che si possono organizzare possono essere ad esempio: il basket, il calcio, e alcune arti marziali, e magari con il tempo riuscire ad inserire anche altri sport.
Le attività concrete che vorrei organizzare sono quelle di trovare delle palestre e dei campi per gli allenamenti e per praticare questo sport, cercare delle persone esperte disposte ad insegnare il suddetto sport ai ragazzi, ma soprattutto rendere queste attività gratuite a tutti, e di spargere queste attività nella maggior parte del territorio, ovviamente iniziando con piccoli passi sperando di espanderci sempre di più, magari anche con l’aiuto di qualche campagna pubblicitaria.
Ovviamente per riuscire ad aprire e a mantenere questa associazione serviranno dei fondi, che si possono fare grazie anche all’aiuto dei social e di tutti questi mezzi tecnologici, e con il passare del tempo anche organizzando le gare insieme ad alcune associazioni come attività promozionali.
Per quanto riguarda la parte “social” si possono creare degli account facebook, Instagram e anche youtube dove vengono mostrati i nostri servizi, come si lavora e una presentazione generale dell’associazione.
Un nome per l’associazione può essere “associazione di volontariato per lo sport Malatesta”, che in futuro con l’eventuale espansione si potrà cambiare.
Ovviamente ci sarà molto da migliorare dal punto di vista organizzativo questa che ho descritto ora era solamente un esposizione generale delle mie idee che andranno sicuramente sistemate su molto lati ma che comunque può essere utile per un piccolo inizio.

 

Percorsi di volontariato: Marco e la sua “lo sport nel mondo”

Marco I. è uno dei 500 ragazzi che hanno portato a termine il Progetto Generatori e la sua idea di associazione è una ASD dal nome “Lo sport nel mondo”.

Le attività di volontariato sono gesti spontanei che consistono in atti di solidarietà e altruismo verso il prossimo. Sono rivolte a persone che si trovano in difficoltà, ma possono riguardare anche il preservare della natura, degli animali e il salvaguardare del patrimonio artistico e culturale. Il volontariato nasce dai buoni propositi dei cittadini di fronte a problematiche di tutti i giorni formando delle vere e proprie organizzazioni.
Nel nostro Paese svariati milioni di persone offrono il loro tempo e le loro energie per aiutare gli altri ma purtroppo nelle nuove generazioni tutto questo sta venendo a mancare facendo svanire i principi su cui è fondato il volontariato. L’importanza del volontariato tra i giovani è cruciale: apre la mente, stimola al dialogo e soprattutto fa crescere.
Esistono numerose organizzazioni di volontariato in Italia, che svolgono le loro attività senza fini economici. Quella che fonderei io è un’associazione sportiva dilettantistica mettendo al centro i principi dello sport che ricordano un po’ quelli del volontariato dandole il nome di “Lo sport nel mondo”.
Il mondo dello sport è un mondo che mi affascina e mi ha sempre colpito sotto tutti i punti di vista, condizionato anche dal fatto che io pratichi tanto sport. Ognuno può esprimere al meglio le proprie potenzialità e si può sentire libero. Fonderei quest’associazioni con persone che amano allo stesso modo lo sport come lo amo io non importa se siano parenti o conoscenti basta lo spirito giusto e la dedizione.
L’obiettivo principale è di far conoscere lo sport lì dove non si ha nemmeno la conoscenza di tutto questo mondo. Aprirei centri sportivi sia in Italia che fuori sparsi un po’ per tutto il mondo. Questi centri saranno ricchi di attrezzature di qualsiasi genere e soprattutto si potrà praticare qualsiasi sport possibile. Ci saranno ovviamente degli istruttori, sempre appartenenti all’associazione, che aiuteranno lo svolgimento delle attività sportive. Saranno accessibili a tutti sia a giovani che adulti un punto di ritrovo formando così una vera e propria comunità basata sempre sui i principi della solidarietà e dell’altruismo.
Ogni tanto organizzerei delle gare o degli eventi evitando giri di soldi e che ad occuparsi di tutto ciò fossero dei volontari appartenenti ad associazioni. Le attività di promozioni sarebbero ad esempio l’invito di qualche sportivo a questi eventi con l’esposizione della propria storia e tutto il lavoro che c’è dietro a una gara o ad un allenamento e con una dimostrazione pratica insieme ai partecipanti dell’evento.
In conclusione, penso che sia una bella idea e che ci sarà molto lavoro da svolgere. Si dovrà prendere anche in considerazione il fatto che tutto ciò non è affatto semplice da realizzare come uno magari può immaginare ma sicuramente non impossibile.

Percorsi di volontariato: Giulia vorrebbe aiutare persone affette da Sindrome di Down

Giulia F., una dei 500 Generatori del progetto, racconta le sue piccole azioni di volontariato e parla di quello che vorrebbe fare in futuro: aiutare le persone affette da Sindrome di Down.

Il volontariato è un’attività che mi piacerebbe fare, ma che ad oggi non ho ancora sperimentato. Ho fatto qualche azione al di fuori di associazioni, ma non ho mai partecipato appieno alla realizzazione di un progetto o non sono mai stata membro di esso. Molto spesso mi imbatto in video, foto o documentari in cui le persone aiutano altre persone che hanno realmente bisogno di un’aiuto e mi fanno realmente capire quale siano le vere necessità: la salute e avere un tetto sulla testa.
Le azioni di volontariato che attualmente nel mio piccolo ho svolto sono:

  • Raccogliere i rifiuti che si trovano nella spiaggia o nel mare: spesso è un lavoro sottovalutato, ma a mio parere ripulire un luogo comune per tutti aiuta in primis l’ambiente e soprattutto il prossimo: non c’è bisogno di andare lontano o necessariamente appartenere a un associazione benefica per aiutare gli altri e tutti come me medesima mi piacerebbe trovare un posto pulito se anche io svolgo lo stesso trattamento per gli altri. 
  • Durante la quarantena poi mi sono offerta molto spesso ad andare al supermercato o svolgere qualsiasi tipo di commissione per i miei nonni, perché essendo anziani il rischio di contagio era più alto. 
  • Quando ero piccola, mia madre ha sempre donato i miei vestiti o giochi inutilizzati ad associazioni e ancora oggi se ho qualcosa che non uso più oppure non mi sta o non mi piace, lo conservo e quando ne ho una quantità eccessiva lo dono o a qualche associazione oppure a persone che conosco e che ne hanno bisogno. 

Se un giorno potessi aprire la mia fondazione mi piacerebbe fondarla in aiuto alle persone affette dalla sindrome di down, poiché in famiglia ho uno zio down e mi piacerebbe offrirgli il più aiuto possibile. Un primo obiettivo che mi porrei sarebbe quello di sensibilizzare le persone perché spesso vedo alcune di esse prendere in giro la persona considerata “diversa”: il primo obbiettivo sarebbe quindi quello dell’uguaglianza. Poi magari coinvolgergli in attività da persone “comuni”, magari un giorno portargli in un officio o a svolgere qualunque attività in cui al momento la persona può dedicarsi a lui; conoscendo mio zio sono sicura che lo renderebbe felice.
Un ultimo obbiettivo sarebbe quello di accumulare soldi in modo da assumere qualcuno che gli insegni privatamente e nel giusto modo per esempio a scrivere o a leggere oppure portarlo in giro; nel caso specifico di mio zio, grazie a dei soldi che gli vengono dati dalla regione può usufruire di questo servizio e a me piacerebbe che esso fosse accessibile a tutti nel minor tempo possibile, poiché spesso queste procedure richiedono mesi, e sicuramente una persona del genere non può aspettare.

Percorsi di volontariato: l’ASD per bambini diversamente abili di Emiliano

Emiliano S., uno dei 500 Generatori del progetto, fonderebbe una ASD rivolta principalmente a bambini con disabilità di lieve grado. 

Il Volontariato di Protezione civile ricopre un ruolo di primaria importanza. L’evoluzione della cultura di settore ha portato allo sviluppo di un processo di crescita continuo e costante del volontariato in collaborazione con gli Enti e le Istituzioni senza mai sostituirsi a loro ma integrandosi con loro in modo organizzato e professionale.
Se io dovessi intraprendere una campagna di volontariato, l’associazione che mi piacerebbe fondare, è l’associazione sportiva dilettantistica, occupandomi di bambini con disabilità di lieve grado.
Il mio obbiettivo sarebbe quello di dedicare a loro un tempo di svago costruttivo e ricreativo, regalandogli del tempo per farli sentire bene e a proprio agio, costruendo con loro sport di squadra, giochi e piccole gare per stimolare la loro volontà e interesse nel mondo dello sport.
Da sempre lo sport viene considerato una fonte essenziale per il benessere dell’uomo, quindi penso che stimolare la capacità e l’intelligenza di un bambino con disabilità, con il mondo sportivo, sarebbe per me una vittoria personale, in quanto mi sento più fortunato di loro, perciò in dovere di aiutarli in un campo che mi ha sempre appassionato.
Vorrei realizzare questo progetto con un gruppo di amici coetanei, in modo che abbiamo tutti le stesse idee e le stesse forze per affrontare un gruppo di bambini in serenità e capacità mentale, aiutando le rispettive famiglie a gestire i propri figli con problemi in un momento di libertà sia per i ragazzi che per loro stessi.
Gli spazi per realizzare tutto questo potrebbero essere tanti, ma credo che si potrebbe creare anche con fantasia e voglia di fare.
Ad esempio chiedere alle palestre di zona, anche solo un’ora a settimana l’uso di una sala o di uno spazio per far giocare ed allenare in sicurezza dei ragazzi più sfortunati di noi.
Altrimenti trovando dei fondi, la cosa migliore sarebbe quella di creare una struttura specifica per loro, ma qui si avrebbe bisogno di tanta beneficenza o sponsor che investono dei soldi per la felicità di bambini con disabilità.
Esistono tante associazioni che oggi si occupano di questo, e so che è molto difficile avere regolari permessi e autorizzazione per realizzare questo mio obbiettivo, ma sono sicuro che con la buona volontà e la pazienza si riesce ad ottenere quello per cui si crede.
Per iniziare sarei anche disposto ad affiancarmi a qualche associazione già esistente, fare dei corsi riconosciuti dalla regione, per acquisire esperienza e disinvoltura per interagire con professionalità a questo mio progetto.

Percorsi di volontariato: grazie al Progetto Generatori Francesca non vede l’ora di praticare buone azioni

Grazie al Progetto Generatori Francesca S., una dei 500 giovani che hanno portato a termine la FAD, non vede l’ora di scoprire tutte le sfaccettature del mondo del volontariato e iniziare a generare buone pratiche. 

Penso che il volontariato sia un’attività molto importante e sfortunatamente poco praticata nella nostra nuova generazione, infatti credo che proprio noi giovani dovremmo prendere in mano la situazione e azionarci pure noi, per fare del bene e migliorare il futuro.
Più avanti vorrei donare il sangue, per aiutare coloro che ne hanno bisogno, oppure vorrei partecipare alla caritas, per aiutare coloro che ne hanno bisogno.
L’unica azione di volontariato che ho praticato sino ad ora è stata da bambina con un progetto scolastico, dove ho partecipato alla pulizia di rifiuti in alcuni parchi del mio paese, e alla vendita di arance per donare il ricavato successivamente ai malati di cancro.
Mia sorella, a differenza mia, ha partecipato ad un’attività della croce rossa italiana, e dopo avermi raccontato il tutto mi ha convinta sempre di più di quanto siano belle e utili esperienze da fare nella propria vita.
Insieme alla mia famiglia abbiamo partecipato a diversi progetti per donare vestiti, giocattoli, e mobili che non ci servivano per le persone bisognose.
Si può dire quindi che non ho mai svolto volontariato di mia iniziativa, non ne ho mai avuto l’occasione, ma in una presentazione che è stata svolta nella nostra scuola sono stata colpita e davvero sensibilizzata da ciò.
Una delle associazioni che mi ha colpito più di tutte è quella del volontariato che si trova negli ospedali, per dare un minimo di gioia a quei poveri bambini malati, per migliorare le loro giornate e vedere i loro sorrisi.
Il volontariato all’estero, nei luoghi dove si soffre la fame, dove tanti bambini muoiono ogni giorno per varie cause, che con l’aiuto dei volontari possono essere rimediate.
Il volontariato tramite via telefonica, ad esempio il telefono azzurro o il telefono rosa per aiutare i bambini e le donne vittime di abusi e di violenze , oppure l’associazione che dona assistenza alle persone che anonimamente vogliono parlare dei loro problemi e trovare una soluzione.
Aiutare non solo gli uomini, ma anche gli animale, per evitare il continuo loro abbandono e maltrattamenti che oggi giorno, purtroppo, è presente.
Le associazioni per aiutare i migranti, per aiutarli ad integrarsi nella società, trovare un lavoro e una casa, per farli vivere nel miglior modo possibile.
Come si può ben vedere, da questo elenco di un paio delle tante associazioni di volontariato che sono presenti, ci sono tanti modi per aiutare il prossimo nella vita, per aiutarli a combattere le loro battaglie con meno difficoltà, e per fare ciò basta davvero poco, un minimo di forza di volontà e tanto altruismo; se ogni persona usasse anche solo una piccolissima parte del proprio tempo per aiutare gli altri il mondo sarebbe sicuramente migliore.

Percorsi di volontariato: Davide parla delle associazioni del suo quartiere

Davide B., uno dei 500 giovani Generatori, racconta le realtà della zona in cui vive e la sua esperienza presso l’Associazione SS Pietro e Paolo.

Sono Giordano, frequento il terzo anno del liceo scientifico delle scienze applicate, nell’istituto comprensivo Di Vittorio-Lattanzio. Il volontariato, dalla sua definizione, è “un’attività liberamente e gratuitamente esplicata a beneficio della comunità in vari settori. Per me la forma più elevata di volontariato si esplica nell’aiuto verso il prossimo: dai bambini agli anziani, dalle persone con disabilità agli immigrati, fino ad arrivare alle persone che vivono in uno stato di disagio ed anche economico. In Italia sono molte le associazioni di volontariato. Nella zona in cui vivo (Torre Angela/Tor Bella Monaca) esistono realtà difficili che trovano supporto dalle associazioni di volontariato presenti nel territorio. Un esempio è rappresentato dal sostegno scolastico pomeridiano offerto in forma gratuita da studenti e professori ai ragazzi meno abbienti, finalizzato a limitare la dispersione scolastica e non solo. Infatti, viene offerto un luogo di aggregazione dove imparare la cooperazione in cui ciascuno può essere di supporto ai propri pari. Si tratta della Scuola Popolare di Tor Bella Monaca, che ha sede presso il centro sociale Largo Ferruccio Mengaroni. Un’altra realtà presente a Tor Bella Monaca è l’opera della comunità di Sant’Egidio che offre momenti di incontro e condivisione alle persone con disabilità organizzando attività socializzanti e laboratori artistici. Lo scopo è quello di limitare la solitudine e l’emarginazione che molte persone con disabilità ancora sono costrette a sperimentare nella nostra società, offrendo un servizio che miri all’integrazione e alla valorizzazione del singolo. Il volontariato è un’attività che porta senz’altro benefici ai destinatari ma arricchisce anche coloro che la praticano, mettere in campo le proprie conoscenze e competenze per gli altri rende le persone cittadini responsabili ed aiuta la crescita personale. Attraverso questo corso, ho capito cos’è il volontariato, ho acquisito informazioni da me sconosciute, ho compreso che non ci si può improvvisare volontari ma è necessario un percorso di formazione onde evitare di essere d’intralcio con le figure professionali che operano in un particolare contesto. Ho trovato il corso interessante e altamente formativo. La mia esperienza di volontariato è iniziata un anno fa con l’associazione SS Pietro e Paolo, che attraverso varie attività culturali, caritative e di servizio espletato nella Basilica di San Pietro prestano il loro servizio. Attualmente sto facendo un percorso di formazione, sono un allievo, oltre a partecipare alle funzioni religiose, effettuo gite culturali e sedute di Team Building finalizzate ad imparare la collaborazione e il lavoro di gruppo. A marzo avrei dovuto iniziare volontariato presso la Casa dei Poveri gestita da una congregazione di suore, per offrire dei pasti  ai più bisognosi, ma a causa dell’emergenza Covid tutte le iniziative sono state rimandate.