Percorsi di volontariato: Francesco vuole ripulire i mari dalla plastica

Francesco T., uno dei 500 ragazzi che hanno partecipato al Progetto Generatori, ama la natura e vorrebbe ripulire i mari e gli oceani per salvare le creature marine. 

Io ritengo che il volontariato sia una cosa molto bella e importante, poiché le persone che lo praticano, danno qualcosa senza però ricevere nulla materialmente, ma spiritualmente ricevono gioia e consapevolezza di aver fatto del bene , che non si possono comprare. Tante persone hanno bisogno di aiuto, molte meno sono disposte ad aiutarle senza nulla in cambio e per questo io rispetto e apprezzo molto queste persone per ciò che fanno. Io seguo particolarmente le campagne di volontariato che si occupano di ripulire i mari e i grandi oceani, perché amo il mare e questa situazione mi sta molto a cuore.Tante creature marine muoiono tutti i giorni per soffocamento a causa delle buste di plastica scaricate in mare, soprattutto le tartarughe marine che ho potuto ammirare da vicino in Madagascar. L’unica contromisura utilizzata per ripulire i mari sono le campagne di volontariato quindi purtroppo le persone che si dedicano a queste attività sono troppe poche rispetto anche agli incivili che inquinano regolarmente. A tal proposito mi piacerebbe ci fossero dei finanziamenti statali per far lavorare tante persone, pure disoccupate in questo periodo, per ripulire i mari visto che ancora oggi non riusciamo a diminuire o evitare del tutto l’utilizzo della plastica. Il nostro mar Mediterraneo è un mare chiuso e quindi l’inquinamento presente non essendo eliminato si accumula nel tempo. Un altro tipo di volontariato è l’aiuto di tanti bambini e persone in generale che vivono in condizioni disastrose e disumane senza cibo, con carenze d’acqua, pochissima igiene e istruzione , cose che noi diamo per scontate. Molte associazioni di volontariato lavorano in Africa, il continente più povero della terra. L’associazione dei medici senza frontiere garantisce in molte parti di questo territorio cure mediche primarie a bambini e adulti, che ancora oggi combattono con malattie che da noi sono praticamente grazie all’uso diffuso della vaccinazione( morbillo, rosolia, orecchioni…). Comunque il principale problema è la qualità e quantità di cibo che favorisce la malnutrizione con le problematiche di salute annesse. Tutto ciò mi fa rabbrividire , perché noi abbiamo tanto benessere e abbondanza che ci permettiamo di sprecare. Un altro tipo di volontariato che mi piacerebbe praticare sarebbe andare negli ospedali, dove ci sono i bambini malati oncologici, travestito da clown, per portare un sorriso, un alleggerimento per le loro giornate monotone e pesanti. Un sorriso, un momento di distrazione, aiuta a superare meglio, con buon umore le giornate difficili. Il volontariato secondo me aiuta ad essere felici e a star bene con se stessi. Il tempo che si dedica agli altri non è mai tempo sprecato, una parola, un aiuto nel momento giusto, può essere fondamentale. Purtroppo il volontariato viene ancora poco utilizzato e questo mi provoca un grosso dispiacere.

Percorsi di volontariato: le riflessioni di Benedetto sulla sua etica preferita, l’etica del dono

Benedetto F. è uno dei 500 giovani studenti che hanno portato a termine il Progetto Generatori. Nel suo tema fa alcune riflessioni importanti sul volontariato e sull’etica del dono. 

Con il termine volontariato si intende quell’insieme di attività, svolte per libera scelta e gratuitamente, finalizzate a obiettivi sociali e culturali in favore degli altri e/o della collettività. I tre elementi tradizionalmente considerati a fondamento del volontariato sono dunque: spontaneità della scelta, gratuità delle prestazioni, beneficio arrecato ad altri. Il volontariato è una scelta personale che ha le sue radici nella morale, nella visione della vita, nel desiderio di arricchire il mondo relazionale di ogni singola persona. Ma, nell’insieme, queste scelte hanno un rilevante impatto sull’organizzazione e sul funzionamento della società. Per questa ragione sono oggetto di studio da parte di sociologi ed economisti, e non solo di teologi, moralisti e psicologi. La presenza e l’azione del volontariato contribuiscono infatti, e in modo determinante, alla generazione di quell’insieme di relazioni, valori, comportamenti, conoscenze, attività associative designato con l’espressione ‘capitale sociale’ (social capital), il quale è ormai diventato la vera risorsa scarsa nelle società avanzate (per una storia e definizione del concetto di capitale sociale, v. Putnam, 2002). Presenze e azioni come quelle del volontariato sociale, culturale e civico rappresentano, insieme ad altre, antidoti contro gli eccessi di individualismo, competizione, isolamento, egoismo che i nostri meccanismi di gestione e selezione economica comportano.
“I volontari sono esseri liberi in grado di adoperare le proprie abilità e capacità per un bene altrui.”
Questo aforisma rispecchiano perfettamente il mio pensiero sul volontariato
Da quanto abbiamo detto finora si ricava l’esigenza che il volontario viva la propria esperienza in modo coerente con i valori e i principi che fondano l’agire volontario. Un tale agire assume inevitabilmente una connotazione etica, in quanto si lascia guidare e valutare da un complesso di norme che traggono la loro legittimità dalla razionalità umana. Quali sono le regole morali del volontario? Si muove solo sotto l’impulso del buon cuore, attratto dal sentimento della compassione, sostenuto dalla naturale generosità? E’ indubbio che queste componenti influiscono nel comportamento che apre alla disponibilità verso chi ha bisogno. Ma bisogna aggiungere anche altre caratteristiche.
Questa è la mia etica preferita. Etica del dono. Se la gratuità è il segno distintivo di ogni volontario, il dono è la qualifica morale della sua azione. Il volontario dona il suo tempo, le sue competenze professionali, le sue attitudini umane e relazionali, senza alcuna aspettativa di ricompensa e di pagamento diretto o indiretto. Così attraverso il dono di sè la persona realizza se stessa al di fuori della logica di mercato e di profitto economico. Esclude altresì qualsiasi logica di proselitismo e di paternalismo, ma mira alla crescita umana e sociale dei destinatari, al ricupero della loro autonomia e autosufficienza personale, là dove è possibile, in ogni caso al potenziamento dello loro libertà interiore.

Percorsi di volontariato: Gabriel racconta le sue esperienze alla Caritas e in chiesa

Gabriel P., uno dei 500 Generarori di buone pratiche, racconta le esperienze di volontariato svolte in passato, esperienze che gli hanno cambiato la vita. 

La mia esperienza di volontariato, seppur poco approfondita, è molto profonda e sincera, sia a livello personale che umano. Grazie alla gente che ho conosciuto negli anni, ho fatto esperienze che possono cambiare radicalmente il pensiero di una persona quali per esempio il volontariato alla Caritas, invitato, insieme alla mia classe, dal professore di religione. Una giornata che cambiò le nostre menti, in quel momento molto infantili sulla questione della povertà a Roma, aiutando i volontari a pulire i vassoi dei bisognosi, preparando i loro pasti, rendendo servizio direttamente al tavolo. Un’altra esperienza che sarà sempre impressa nella mia mente è dare servizio come catechista per la chiesa di San Leone di Pigneto. Il dare tutto se stessi a dei bambini e ragazzi più piccoli non solo ti fa capire il peso delle parole che dai quando racconti e descrivi qualcosa, ma ti dà un senso di responsabilità. Vedendoti come una persona, essendo di età più grande, con più esperienza, il ragazzo o il bambino (il soggetto con il carattere più “malleabile”) che ti ascolta, la maggior parte delle volte, ti vedrà come un fratello maggiore, una persona di cui ci si può fidare. Questo secondo me è il compito del catechista, dare tutto se stesso al fine di guidare per la retta via, con dei principi giusti. Non c’è niente di più soddisfacente che farsi vedere dai più piccoli come il loro fratello maggiore, perché ciò porterà loro ad aprirsi e a chiedere, fare domande, anche molto pesanti. Una volta, un ragazzo di quella chiesa di 14 anni mi chiese una sigaretta, io ci rimasi di stucco nel sentire le sue parole, ammetto che anche io fumo, ma ho fatto il più possibile per non farmi vedere dai più piccoli della mia età, essendo un brutto esempio da non seguire. Successivamente, gli risposi sincero, che non voglio avere la responsabilità di questa faccenda, e gli consigliai di non iniziare a fumare, approfondendo sui rischi che comportava. Lui comprese le mie sincere parole e non mi chiese più la sigaretta, ciò confortò il mio cuore, in quel momento a mille, perché ero consapevole che se avessi sbagliato qualcosa non avrei avuto il risultato tanto sperato, ora non so se ha iniziato a fumare o meno, non vedendolo da tanto, un po’ per la quarantena, un po’ perché in quella chiesa sono stato assente, ma io spero che ciò non accada. Io, come dissi prima, non ho molta esperienza in volontariato, ma queste storie che vi ho raccontato hanno formato me e la mia personalità. Spero che il testo sia stato di vostro gradimento.

Percorsi di volontariato: l’importanza del primo soccorso per Nicola

Nicola G., uno dei 500 Generatori di buone pratiche, è rimasto molto soddisfatto da ciò che ha imparato con il primo soccorso e spera di poter continuare ad apprendere sempre di più con questa attività.

Mi ha fatto molto piacere partecipare a questo progetto, è stata tutta una bella esperienza, occuparmi di queste progetti mi piace tanto , è questo è stato davvero incredibile, il volontariato è una tematica molto importante che secondo il mio parere si dovrebbe affrontare più spesso durante la quotidianità delle persone, io penso che trattare soprattutto nelle scuole questo argomento da subito potrebbe dare una grande iniziativa ai ragazzi perché si tratta di un esperienza secondo me che tutti dovrebbero affrontare prima o poi nella vita e magari affrontare anche più di una volta nella propria vita. Parlare di questo con i ragazzi più giovani può aiutare tanto la società, in modo tale che loro possano essere anche più consapevoli di ciò che fanno, responsabili e corretti nella vita di tutti i giorni. E credo che come lo abbia trovato io questo percorso davvero interessante e coinvolgente, anche altre persone come giovani e adulti possano trovarlo anche loro. Questo percorso mi è servito tantissimo , sono stato molto coinvolto in tutti gli argomenti che tratta esso, e ora sono molto più consapevole e conosco cose che prima non sapevo, e da ora saprei come comportarmi in alcune situazioni dove prima invece non avrei saputo come comportarmi e cosa fare.
Comunque il volontariato presente in Italia è fondamentale per la nostra società, occupa tante persone, aiuta altrettante persone anche in difficoltà, è fondamentale per il nostro territorio, ma non solo è importantissimo anche per la popolazione, è giusto che la popolazione si occupi del volontariato, tutti i cittadini devono dare il loro contributo nella società Italia. C’è bisogno della partecipazione di tutti nella società, così che si possono portare avanti tante tematiche. Mi sono interessato maggiormente nel percorso del primo soccorso, tante manovre, comportamenti che si devono conoscere in certe occasioni o situazioni pericolose della vita, quel percorso mi ha colpito tanto, ora so come comportarmi, cosa fare se mi trovo in pericolo o cosa fare se qualcuno che ho attorno si trova in pericolo i vita.
Spero di continuare a fare questa attività, e sono sicuro che mi piacerà sempre più applicatemi in queste cose.
È stato davvero incredibile questa esperienza.

Percorsi di volontariato: Marta e il suo centro per aiutare gli animali

Marta M., una ragazza che come altri 500 ha portato a termine la FAD del Progetto Generatori, ama molto gli animali e vorrebbe aprire un centro per aiutare animali feriti o in difficoltà.

Il volontariato è un’attività che non si svolge per profitto ma per la voglia di aiutare persone o animali che sono in difficoltà e che hanno bisogno di una mano.
Io sono sempre stata appassionata di animali. Proprio per questo uno dei miei sogni è diventare una veterinaria e dedicare il mio tempo e la mia conoscenza ad aprire un rifugio per animali con l’aiuto di volontari amanti, come me, della natura.
Il luogo adatto sarebbe una zona montana o, quantomeno collinare, circondata dalla natura selvaggia dove animali feriti o in difficoltà possano trovare pace e possano guarire per poi tornare nel proprio habitat naturale. Questo rifugio potrebbe ospitare animali selvatici feriti, cani e gatti randagi, che sono stati abbandonati e che hanno bisogno di una casa, o anche animali che hanno già una casa (famiglie, zoo, fattorie, maneggi, allevamenti) ma che hanno bisogno di cure e riposo.
Per favorire l’adozione dei cuccioli (precedentemente curati da ferite, malattie o traumi e eventualmente riabituati alla compagnia umana) il centro potrebbe organizzare feste o eventi in cui le persone o le famiglie desiderose di avere un amico/a a quattro zampe sarebbero le ben venute.
La struttura dovrebbe possedere prima di tutto un ambulatorio con attrezzatura adatta a curare ferite di vario genere, alloggi per persone e animali e grandi spazi circostanti per animali quali cavalli, mucche, cervi, daini, felini, ecc.
Ovviamente perché tutto questo venga realizzato bisognerebbe chiedere finanziamenti ad associazioni quali WWF e EMPA e sicuramente le donazioni private sarebbero ben accette.
Questo rifugio però potrebbe essere usato anche per il servizio civile. Infatti, potrebbe essere utilizzato come “rifugio per umani” per quei ragazzi con difficoltà, con problemi relativi a dipendenze o con problemi di comportamento. Credo, anzi spero, che questi ragazzi lavorando come volontari, aiutando animali in difficoltà e ritrovandosi in questa oasi di pace possano trovare la loro strada o, magari, scoprire che la loro strada consiste proprio nell’aiutare il prossimo.
Il centro potrebbe anche offrire servizi di riabilitazione, di terapia e di educazione a quello che è il mondo animale. Organizzare quindi centri estivi per bambini e sedute terapeutiche con il supporto di educatori e terapisti specializzati.
La struttura poi, per poter intervenire in casi particolari e per trasportare gli animali, dovrebbe essere provvista di un camion, o quantomeno di una macchina con rispettivo rimorchio, e di un numero di emergenza valido in tutto il paese così che, in caso di bisogno, possa essere contattato con facilità e soprattutto con velocità.
La realizzazione di questo progetto sarebbe un sogno, non so se si realizzerà mai ma io continuo a sperare che le persone entrino nella consapevolezza che dobbiamo rispettare la natura e aiutarla nel miglior modo possibile.

Percorsi di volontariato: il volontariato secondo Federico

Federico M., uno dei 500 ragazzi che hanno portato a termine il progetto Generatori, ha le idee molto chiare sul volontariato e sull’importanza che assume.

Il volontariato è un’attività di aiuto gratuito e spontaneo, messa in atto da soggetti privati, verso persone in condizioni di indigenza o che necessitano di assistenza oppure per fronteggiare emergenze occasionali o prestando opera e mezzi nell’interesse collettivo in maniera individuale o collettivamente in associazioni costituite per specifici scopi benefici. In italia molte persone svolgono attività di volontariato, secondo l’Istat il numero di volontari stimato in Italia è di 6,63 milioni di persone. I destinatari dell’attività sono diversi settori: dall’assistenza alle persone in difficoltà e/o con vari problemi, alla tutela della natura e degli animali. Nasce dalla spontanea volontà dei cittadini di fronte a problemi non risolti, o non affrontati, o mal gestiti dallo Stato e dal mercato. Per questo motivo il volontariato si inserisce nel “terzo settore” insieme ad altre organizzazioni che non rispondono alle logiche del profitto o del diritto pubblico.
Sono enti del Terzo settore le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro unico nazionale del Terzo settore. Il volontario è una persona che, per sua libera scelta, svolge attività in favore della comunità e del bene comune, anche tramite un ente del Terzo settore, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ed esclusivamente per fini di solidarietà.
L’attività del volontario non può essere retribuita in alcun modo, nemmeno dal beneficiario.
Il volontariato è utile e necessario perché permette di aiutare le persone che non vengono aiutate dallo stato sociale, ma ultimamente sempre più persone, svolgono attività di volontariato per farsi notare e per ottenere complimenti e non per aiutare in maniera disinteressata il prossimo, però in realtà non è per forza un fattore negativo perché il loro è comunque un aiuto utile alla comunità. il volontariato può anche essere un arma a doppio taglio perché c’è il rischio che uno stato possa volontariamente non provvedere a determinate questioni conscio del fatto che qualche associazione di volontariato andrà a a risolvere al suo posto. In conclusione il volontariato è fondamentale perché permette di aiutare i più bisognosi abbandonati dallo stato sociale.

Percorsi di volontariato: Alessandro punta sullo sport

Alessandro Z., uno dei 500 Generatori di buone pratiche, pensa che lo sport sia il modo migliore per far appassionare i ragazzi al volontariato e per permettere loro di socializzare. 

Secondo me, oggi, ai ragazzi non interessa il volontariato. Infatti, spesso preferiscono uscire con gli amici, conoscere nuove ragazze/i, stare per conto proprio evitando la socializzazione. Per far apprezzare il valore del volontariato ai ragazzi, secondo me si potrebbero inserire le attività che tanto interessano i giovani, in quest’ambito. I ragazzi, ad esempio, soprattutto nella fascia tra i 16-18 anni, hanno molta voglia di conoscere persone della loro età; si potrebbero creare quindi momenti ricreativi, nell’attività effettiva di volontariato, che permettano loro di stringere amicizie. Inoltre, nel caso di una suddivisione in gruppi, si potrebbe dare il consenso ad ogni ragazzo di esprimere, in modo anonimo, la sua preferenza con chi stare nel suo gruppo, di modo che poi si senta più a suo agio e stimolato a partecipare. Il settore su cui si potrebbe maggiormente far leva, data spesso la carenza nei ragazzi e dato che è quello che più risente della tecnologia, è quello dello sport: non basta la semplice organizzazione di raduni sportivi, ma si dovrebbe creare un “circolo” di sportivi di varie discipline che consentano ai ragazzi di poter frequentare con continuità lo sport che li appassiona. Ci si potrebbe avvalere anche di istruttori professionali, ma comunque questi centri dovrebbero essere organizzati dai volontari. Così si avrebbe una maggiore diffusione dello sport e si darebbe l’opportunità di praticarlo anche a chi non può permetterselo. Si potrebbero raccogliere alcuni ragazzi che praticano gli sport più comuni e si mettono a “capo” di questi circoli. Si sparge la voce della creazione di questi circoli e, man mano che le iscrizioni arrivano, si cercano altri ragazzi o degli stessi sport (per arricchire le conoscenze che potrebbero mettere a disposizione) o di nuovi sport (per offrire un ventaglio più ampio di scelte). Ciò farà crescere la fama dell’associazione, creando così un circolo virtuoso del passaparola(più fama, più iscritti, ancora più fama, ancora più iscritti…), e renderà credibile l’associazione. I servizi offerti sarebbero gratuiti. Oltre ai classici raduni di sport, si potrebbe offrire: 

  • un corso di personal training “teorico”, con rilascio di un attestato al termine. Gli insegnamenti sarebbero impartiti da volontari con esperienza sul campo, che offrano le sue conoscenze in modo gratuito e che sarebbero disposti a continuare nel tempo; 
  • tornei o seminari di parasport, dove si fanno giocare le varie discipline ai disabili, o dove si vanno a spiegare da istruttori professionisti come applicare i vari concetti del personal training nell’ambito della disabilità e non, aprendo varie opportunità a coloro che vorrebbero approcciarsi a questa carriera ma, a causa delle loro disabilità, non possono permetterselo.

Percorsi di volontariato: Stefano ci racconta della sua idea di ODV

Stefano V., uno dei 500 Generatori di buone pratiche, vorrebbe far divertire i ragazzi attraverso lo sport, in modo particolare il calcio. 

La nostra fondazione è basata su dei principi fondamentali come il rispetto, l’amicizia e la disciplina.
Il nostro scopo è di far divertire le persone con la cosa che amiamo di più: il calcio.
Prima di questo obiettivo però viene la disciplina e il rispetto verso le altre persone che vogliono conoscere questo fantastico sport e di conseguenza ci sarà anche amicizia.
Le persone con cui vorrei intraprendere questo progetto sono i miei amici, perché la maggior parte di noi ci siamo conosciuti proprio su un campo da calcio, quindi penso che un esempio migliore i ragazzi non potrebbero averlo perché possiamo testimoniare delle nostre esperienze.
Le nostre attività che pensiamo possano aiutare i ragazzi sono dei semplici allenamenti a giorni alterni con una partita  il fine settimana, in modo che i ragazzi si sentano immersi di più nel gioco.
Questo progetto, essendo stato ideato da noi come opera di volontariato vogliamo continuare a renderlo gratuito per chiunque volesse partecipare. Gli allenamenti e le partite saranno tutti svolti nella nostra area nei campi da gioco che abbiamo nella nostra struttura.
Coloro che già fanno parte di questa società cercano di espandere la nostra associazione di volontariato a più persone possibili o anche tramite social come Instagram o Facebook per esempio.. Abbiamo deciso di fare questa associazione perché anche noi siamo stati dalla parte dei ragazzi prima di loro, dentro un’associazione di volontariato dove ci hanno insegnato ad avere rispetto delle altre persone che si trovavano nel nostro stesso ambiente. Questo progetto sarà “no profit” ovvero senza guadagno ma solamente per puro divertimento e per insegnare a dei ragazzi il gioco del calcio. Ci saranno allenamenti specifici per i diversi ruoli in cui i ragazzi vorranno giocare quindi un allenamento di un difensore sarà ovviamente diverso rispetto ad un allenamento di un attaccante esterno. L’allenamento di un difensore comprenderà quindi l’insegnamento della posizione nei diversi momenti di gioco, della marcatura a uomo o a zona e l’intercetto del pallone. Per i centrocampisti comprenderà invece il recupero del pallone, la visione di gioco e i diversi modi per calciare un pallone, sia su azione che su gioco da fermo(punizione o calcio d’angolo). Per gli attaccanti invece si svolgeranno esercizi specifici su come far salire la squadra, i tagli attraverso la difesa avversaria, o per esempio i contromovimenti.
Senza un duro lavoro di gruppo non ci sarà mai un vero miglioramento.

Percorsi di volontariato: per Sara è importante pensare agli animali domestici

L’associazione di volontariato che aprirebbe Sara S., una dei ragazzi che hanno portato a termine il Progetto Generatori, aiuterebbe le persone a migliorare la vita dei loro animali domestici. 

Ormai molte persone svolgono il volontariato in diversi campi, questo fa riflettere su quanto sia importante per la popolazione che c’è e per quella che verrà continuare a promuovere questa bellissima attività che ti insegna a dare senza aspettare sempre di ricevere qualcosa in cambio ,infatti nel volontariato tu doni  ciò che fai e ciò che ricevi non è niente di materiale o di denaro ma solo tante emozioni, gratitudine e affetto. Se io dovessi pensare ad una mia attività di volontariato sarebbe un associazione di volontariato che aiuti le persone a capire di cosa hanno bisogno i propri animali domestici e tutto ciò che è importante per farli stare bene, questo perché al giorno d’oggi quasi tutti hanno un animale domestico a partire da un cane o un gatto fino ad arrivare ad animali più particolari come un serpente.
Ogni animale di qualsiasi razza ha bisogno di cure, attenzioni e rispetto perché non si parla di giocattoli ma di esseri viventi; a volte può succedere che non si sappia il modo corretto per mantenere l’animale e si sbaglia inconsapevolmente.
La mia idea nasce inizialmente insieme ai miei amici perché ci accomuna l’amore per gli animali;partirei con questa organizzazione procedendo per prima cosa con lo studio dei fabbisogni dei vari animali ,verranno poi posizionati dei punti di raccolta,per iniziare solo nella città di Roma,nei negozi che vendono animali o anche solo mangime e accessori per questi,dove verranno informate le persone ,che appunto acquistano qualcosa o anche che entrano solo per dare un occhiata ,della nostra iniziativa. Se il cliente sarà interessato verrà preso un appuntamento con uno dei nostri volontari il quale ,nel giorno e  nell’ora indicata nell’appuntamento, lo accompagnerà nel negozio spiegando passo passo cosa è importante comprare e cosa è superfluo indicando anche il mangime e il comportamento giusto da avere con l’animale.
Una volta concluso l’appuntamento se il cliente sarà soddisfatto potrà prendere i nostri volantini e i nostri gadget che rilasceremo gratis per far si di fare anche un minimo di pubblicità e fare in modo di allargare la nostra rete in tutta Italia.
Inoltre ci sarà anche un nostro sito e i nostri social-media dove le persone potranno fare qualsiasi domanda anche se non ci incontrerà fisicamente nei negozi.
Naturalmente chiunque vorrà unirsi nell’organizzazione ed intraprendere questo tipo di volontariato potrà farlo contattandoci così da allargare sempre di più il gruppo e miglioraci sempre di più.
Per concludere posso dire che per me fare volontariato è qualcosa di molto bello che però deve essere un volontà che ritieni giusta per te perché il volontariato forzato non ha molto senso e non trasmetterebbe neanche il benessere che dovrebbe.

Percorsi di volontariato: Mattia ha capito quando sia importante dare agli altri

Mattia F., uno dei 500 Generatori di buone pratiche, pensa che dare agli altri senza chiedere nulla in cambia possa rendere il mondo un posto migliore. 

Io penso che il volontariato sia un’esperienza importante da fare almeno una volta nella vita. Penso che possa aiutare: le persone non autosufficienti, quindi persone disabili; gli anziani, che sono la fascia sociale che ha più necessità di assistenza e di aiuto, sia per le faccende domestiche, che per fare e/o portare la spesa; persone con difficoltà motorie o psichiche che non riescono a fare determinate cose da sole, quindi è necessario che ci siano individui che si prendano questa responsabilità, la quale gli potrebbe far bene; animali abbandonati (gatti, cani) senza un posto dove vivere.
Sicuramente potrebbe essere molto utile alle persone che sono alle prime armi con questo tipo di esperienza perché credo che fare volontariato nella propria vita ti possa far vedere cose che per molto tempo non pensavi potessero esistere, per esempio, condizioni in cui si trovano persone con dei disagi, sia economici che sociali. Molte persone sono convinte che aiutando gli altri non si ottenga nulla in cambio, ma il solo fatto di vedere i volti di quelle persone che prima vivevano in condizioni di povertà o in avanti con l’età, a seconda del caso, ti può cambiare il modo di pensare; credo che anche il solo sorriso che ti rivolgono per quel poco che tu hai fatto per loro sia una delle sensazioni migliori che ti possa capitare e ti può far sentire orgoglioso di quello che hai fatto avendogli dato una mano, senza secondi fini, né soldi o favori, niente di materiale, serve soltanto la voglia di fare, di mettersi in gioco per la comunità e mostrare il lato migliore di ognuno di noi. Il volontariato alla fine non è solo assistenza alle persone più bisognose ma anche contribuire alla collettività: aiutare in caso di calamità naturali, pulire i parchi o zone non curate della città, raccogliere cibo ai supermercati, e molte altre attività che riguardano l’intera comunità.
Per me il volontariato dovrebbe essere inserito nel programma scolastico sin dalle elementari, ovviamente per i bambini più piccoli dai 6 ai 13-14 anni fare solo della teoria o fare delle giornate in luoghi come la Caritas o anche canili, proprio perché essendo più piccoli hanno un’empatia più notevole degli adulti verso gli animali, che possono essere domestici o non, solo per mostrare ai bambini come si svolge una giornata in questi luoghi per formarli e istruirli sul fare volontariato, poi dai 14-15 anni in su farli “lavorare” sul campo, cosi i giovani imparano fin da subito cosa significa aiutare i più bisognosi e quanto possa essere bello fare questo tipo di esperienza e di vedere persone che nella loro vita non sono state fortunate o hanno bisogno di aiuto per un determinato motivo.