L’eredità di Generatori: nasce una nuova Organizzazione di Volontariato

Con le firme sullo statuto della costituenda Organizzazione Di Volontariato, questa mattina, giovedì 24 settembre, presso la Sala Renato Biagetti della Città dell’Altra Economia di Roma, si è concluso il percorso del progetto Generatori. Il mondo dell’associazionismo, grazie all’iniziativa promossa da OPES – Ente di Terzo Settore e di Promozione Sportiva riconosciuto dal Coni– e cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (ai sensi dell’art. 72 del Codice del Terzo Settore, di cui al D. Lgs. 117/2017 – annualità 2017), da oggi potrà contare su una nuova realtà.

Dopo un viaggio lungo lo Stivale durato quasi due anni, dopo aver incontrato 25.000 giovani nei luoghi di maggiore aggregazione, come gli istituti secondari di secondo grado e i centri sportivi, e dopo aver formato 587 teenager tra i 14 e i 19 anni, OPES, accompagnata in questo percorso da un Comitato Tecnico Scientifico composto da Modavi Protezione Civile, Comitato della Regione Lazio della Croce Rossa Italiana ed Istituto Paritario Pio XII, ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissi: donare nuova linfa al volontariato italiano, sensibilizzare i giovani sulle tematiche sociali, favorire la comprensione di concetti come cittadinanza attiva e bene comune e aiutare gli adolescenti a guardare la realtà con i loro occhi.

Nasce oggi l’Associazione Generatori che mette insieme i 587 Generatori di buone pratiche che hanno partecipato al percorso formativo per avviare, in maniera concreta e corretta, delle iniziative di volontariato sul rispettivo territorio – ha dichiarato a margine dell’evento conclusivo il Presidente nazionale di OPES Marco Perissa -. Un altro elemento innovativo di questo progetto risiede nel fatto che abbiamo voluto costruire un ponte tra il mondo dello sport e le pratiche del volontariato. Siamo passati attraverso la narrazione dell’esperienza della protezione civile, del servizio civile, del volontariato di base e di quello sportivo, e lo abbiamo fatto affidandoci anche a dei testimonial provenienti dal mondo dello sport, anche paralimpico. Durante il progetto, con piacere, ci siamo resi conto che i futuri Generatori di buone pratiche, ragazze e ragazzi tra i 14 e i 19 anni, ci raccontavano pure della loro esperienza sportiva come di un’esperienza che li accresceva sotto il profilo della consapevolezza verso il bene comune, grazie alla possibilità di dedicare un po’ di loro stessi a quello che avevano intorno. Questo rappresenta la nostra visione a 360° dell’OPES e del Terzo Settore, che non può essere inteso senza la dimensione dello sport, e, viceversa, anche l’associazionismo sportivo non può prescindere dalle finalità sociali e di utilità”.

A dare lustro alla giornata conclusiva del progetto Generatori ci hanno pensato coloro che hanno seguito step by step l’iniziativa di OPES e due illustri ex atleti impegnati nel sociale come il calciatore dell’A.S. Roma e della Nazionale italiana Simone Perrotta e la plurimedagliata schermitrice Margherita Granbassi.

Da quando ho smesso di giocare – ha riferito Simone Perrotta -, ho focalizzato la mia vita sui ragazzi e sulla possibilità di trasferire ai giovani quello che ho ricevuto dal calcio. Credo che lo sport ci dia una grande opportunità: veicolare dei messaggi e dei valori positivi, come il rispetto. Se all’interno dello sport e del momento ricreativo riusciamo ad inculcare il valore del rispetto, credo che potremmo raggiungere una bellissima vittoria. Fare del bene agli altri è una sensazione meravigliosa”.

I ragazzi di oggi sono molto in gamba – ha aggiunto Margherita Granbassi -. Sicuramente iniziative di questo genere, come progetto Generatori, aiutano a dare loro maggiore linfa, ad avere nuove aspirazioni e a conoscere mondi nuovi. Mi sono divertita e sono rimasta piacevolmente stupita nel leggere i loro racconti e le loro idee sul volontariato. E poi è bellissimo che tutto questo sia partito da un Ente di Promozione Sportiva, perché mi dà conferma di quanto lo sport possa fare in termini di promozione dei valori anche in diversi ambiti. Auguro a tutti i giovani che hanno raccontato le loro belle iniziative a difesa dell’ambiente, nel sociale, nello sport e a tutela delle fasce più deboli di realizzare tutti i loro progetti”.

Con l’evento finale il Progetto Generatori si congeda, ma continuerà a vivere grazie all’omonima Organizzazione Di Volontariato.

La migliore eredità che lascia Generatori – ha concluso Emanuele Buffolano, coordinatore del progetto e presidente della neonata associazione – è quella dell’Associazione Generatori O.D.V., che vede in campo dei ragazzi che si sono resi autori di buone prassi nel periodo del lockdown, avvicinandosi all’emergenza e alle criticità e dedicando il loro tempo agli altri. Questa associazione aspira a coinvolgere in attività di volontariato altri adolescenti, oltre ai 587 Generatori”.

OPES, oltre a ringraziare Margherita Granbassi e Simone Perrotta per aver impreziosito l’atto conclusivo di Generatori con la loro presenza, ci tiene ad esprimere la sua profonda gratitudine alla giornalista Rai Simona Rolandi per la professionalità con cui ha condotto e moderato i lavori, al presidente del Comitato regionale del Lazio della Croce Rossa Italiana Adriano De Nardis, all’Istituto Pio XII ed in particolare al Prof. Alessandro De Luca, ad Emanuele Buffolano e Concezio Cipolla della Lloyd’s Register, al vice presidente del Comitato regionale di OPES Piemonte Deimos Palmero, ai rappresentanti dell’Istituto Carlo Cattaneo di Torino Rocco Ruocchio e Luca Ferro e alla Prof.ssa Teresa Fucile dell’Istituto Di Vittorio Lattanzio di Roma e a tutte le persone che hanno valorizzato un’iniziativa nata per promuovere tra i giovani il volontariato ed il bene comune.

Percorsi di volontariato: le buone pratiche di Luca e Andrea, due giovani Generatori

I percorsi di volontariato di Luca Z. e Andrea V., due dei giovani che hanno seguito fino alla fine il Progetto Generatori diventando divulgatori di buone pratiche.

 

Luca Z.: Grazie a questo percorso, ho capito ancora di più l’importanza di essere un cittadino attivo nella società e il valore delle esperienze che ho avuto nel corso della mia vita fino ad oggi.
Essere un cittadino attivo non significa solo aiutare chi è in difficoltà ma si tratta di un vero e proprio stile di vita, di contribuire a migliorare il mondo dedicando sacrifici e di combattere per la giustizia sociale in prima persona sentendosi responsabile.
Le mie attività di volontariato non sono state numerose, ma le ritengo per me indimenticabile e anche effettive. Ho avuto l’onore di aiutare persone in difficoltà presso una caritas, le attività sono state di grande varietà, si tratta di un lavoro simile al cameriere di un ristorante ma con un altro spirito, pulivamo, reciclavamo, davamo cibo senza nessun fine di profitto, ma soltanto per aiutare.
Nonostante il lavoro sia stato faticoso, grazie alla nostra grinta e volontà, il tempo volava, non sentivamo la fatica e vedendo gli altri sorridere di soddisfazione anche noi ci sentivamo soddisfatti.
Questa è stata l’attività che più ha colpito, ce ne sono altre ma nessuna è stata cosi efficace e soddisfacente. Grazie a questa esperienza ho capito cosa significa rendersi utile per la comunità e quanto questa sia valorosa.
Invito tutti ad essere cittadini attivi e a partecipare alle attività di volontariato perché l’unità fa forza, se mettiamo tutte le mani insieme la disuguaglianza sociale può essere sconfitta e il mondo sarà un posto migliore.

 

Andrea V.: Il volontariato è un’attività di aiuto verso chi ha più bisogno e credo che sia fondamentale, per le nuove generazioni, venirne a conoscenza perché ai tempi d’oggi ci sono sempre più persone le quali senza il volontariato non riuscirebbero ad arrivare a fine mese.
Se dovessi iniziare una campagna di volontariato mi piacerebbe fondare una O.d.V. (Organizzazione di volontariato). Fonderei una O.d.V. perché svolto del volontariato all’interno di esse e farne parte, anche solo per alcune ore, mi ha fatto capire quanta voglia di aiutare ci sia dietro di esse e vorrei impegnarmi per creare un qualcosa di simile per poter aiutare il maggior numero di persone possibili.
In questa campagna di volontariato vorrei coinvolgere i miei compagni di classe che come me hanno prestato aiuto presso O.d.V. come me. Mi piacerebbe iniziare questa campagna con loro perché credo che come me si sono accorti di quanta voglia di aiutare ci sia e di quanto possa servire il nostro aiuto, quindi credo che con loro potremmo svolgere un ottimo lavoro. La finalità della O.d.V. che vorrei fondare sarebbe quella di fornire dei pasti e anche quello di creare un posto di ritrovo per persone bisognose. Le attività generali che desidero svolgere sono:

  • fornire dei pasti con coperto e dei pasti d’asporto
  • fornire un punto d’incontro

La prima attività generale consiste nel offrire un pasto completo: primo, secondo, contorno, frutta e dessert alle persone che entrano nella mensa. Una volta forniti i viveri la persona può decidere se sedersi al tavolo oppure andare via e consumare il pasto dove vuole, nel caso in cui i coperti siano esauriti la prossima persona che entra deve necessariamente consumare il pasto all’esterno della struttura. I posti al coperto saranno assegnati con priorità a persone con handicap, persone anziane o donne incinta.
La seconda attività generale offerta dall’O.d.V. consiste nel mettere a disposizione una stanza ricreativa per chi ne ha bisogno, in questa stanza si mettono a disposizione sedie, prese per la corrente, giochi di società e libri.
I fruitori principali di queste attività sono tutte le persone che ne hanno bisogno.
Le attività necessitano un avvalersi anche di donazioni di viveri da parte di terzi che vogliono aiutare l’organizzazione anche se in modo indiretto. Per incrementare le donazioni potremmo proporre delle “Giornate di Bontà” dove alcuni membri dell’organizzazione potrebbero chiedere alle persone che fanno spesa nei supermercati una piccola donazione di viveri.
In conclusione questo è il mio progetto di O.d.V., una mensa per i poveri, nonostante possa sembrare un’idea banale credo che sia di fondamentale importanza perché soddisfa uno dei dei bisogni primari e offre un punto di incontro per socializzare.

Percorsi di volontariato: per Raffaele sono importanti lo sport e lo studio

Raffaele E., uno dei 500 Generatori di buone pratiche, fonderebbe un’Associazione di Volontariato dedicata a tutti i tipi di sport e alle persone che vogliono studiare. 

Il volontariato è un’attività creata per aiutare persone in particolari situazioni, come la disabilità, dove c’è gente volontaria che fornisce assistenza a chi ne ha bisogno, si occupa anche di dare una mano a persone colpite da una calamità naturale, cercando di portare qualunque cosa per permettere alla gente colpita di riprendersi, una piccola casa(tenda) per dormire, cibo ecc. Al giorno d’oggi fare volontariato sta diventando sempre più diffuso ci sono ricchi, anziani che cercano di dare una mano, ma soprattutto molti giovani hanno intrapreso questa iniziativa per provare nuove esperienze, per esempio fare l’animatore presso strutture come parrocchie in modo gratuito per aiutare le persone con difficoltà economiche, fare i clown per i bambini malati negli ospedali oppure sostenere dei progetti come una raccolta dei fondi da poter mandare poi ai più bisognosi. Personalmente se dovessi intraprendere una campagna di volontariato sceglierei di fondare un’associazione interamente dedicata allo sport dove ognuno sceglie quello che vuole fare in base ai propri gusti e anche un’attività di studio, vorrei fare questo perché sono un’amante dello sport e della cultura, pratico basket, uno sport veramente bello dove devi saper usare testa e tecnica, fare sport inoltre porta tanti benefici sia al corpo che alla mente. Mi piacerebbe creare quest’associazione insieme ai miei amici e anche con alcuni familiari. Quello che vorrei fare è organizzare allenamenti, tornei, e amichevoli per mettere in pratica ciò che viene appreso e per divertirsi, può partecipare chiunque, ragazzi e adulti. Ovviamente c’è bisogno di attrezzatura e di soldi, per permettere ciò si potrebbe fare che ognuno mettesse da se qualche soldo così da ottenere una buona parte di denaro, così da comprare quello che serve. Oltre alla pratica organizzerei anche dei corsi di teoria dove viene spiegato il regolamento oppure la storia di alcuni giocatori o squadre. I principali fruitori vorrei che fossero persone con disabilità così da farli divertire nonostante la loro situazione, magari cercando di vincere anche qualche torneino per portare a casa delle piccole coppe in ricordo delle vittorie. vorrei anche aiutare i ragazzi che hanno perso i genitori oppure orfani sin dalla nascita con attività di studio e di svago con appositi insegnanti o anche dei ragazzi volontari per farli stare meglio. Queste sono le mie idee sul volontariato, penso che sia davvero un’esperienza unica, indimenticabile e ricca di emozioni. Inizio a pensare che unirsi al volontariato possa cambiare davvero la vita delle persone che ne hanno bisogno. Nella mia famiglia c’è qualcuno che lo ha fatto e da quello che mi ha raccontato sembra veramente bello, faceva l’animatore in un centro estivo di una chiesa, intratteneva i ragazzi e facevano delle attività divertenti, si dovrebbe provare prima o poi.

 

Percorsi di volontariato: Manuel vuole dedicarsi alla raccolta dei generi alimentari

Manuel S., uno dei 500 ragazzi che hanno portato a termine la FAD del Progetto Generatori, vorrebbe aiutare le persone in difficoltà dedicandosi alla raccolta dei beni di prima necessità, come gli alimenti. 

Il volontariato è un’attività che cerca di contribuire socialmente aiutando tutte quelle persone che hanno bisogno delle necessità primarie come mangiare, vestirsi ecc. per garantire loro un po’ di serenità. Sicuramente l’aspetto del volontario deve estendersi maggiormente a noi giovani perché in questa fase della vita dobbiamo capire le diverse realtà che esistono al fine di poter formulare le azioni da mettere in pratica per migliorarle.
Se io dovessi intraprendere una campagna di volontariato fonderei un Organizzazione di volontariato (O.d.V.) che riguarda gli alimenti. Credo che sia una delle cose che potrei gestire al meglio perché il “cibo” è una delle risorse fondamentali per l’organismo quindi è uno dei bisogni primari dell’essere umano di cui non potrebbe farne a meno. Infatti molte persone e addirittura intere famiglie non riescono a fare una spesa completa perché si trovano in una situazione economica difficile.
Sceglierei di coinvolgere all’inizio i familiari poiché sicuramente è una base da cui partire per poi passare ad amici e poi attraverso il passaparola. Per aiutare basta anche poco, donare qualche alimento che magari abbiamo in più o che magari per qualche volta potremmo farne a meno con la considerazione che stiamo facendo del bene per aiutare una famiglia o persona che ne ha davvero bisogno.
La mia missione con questa attività sarebbe quella di creare consapevolezza nel maggior numero possibile di persone affinché capiscano che esistono situazioni più spiacevoli di quelle in cui ci troviamo e che basta poco per aiutare queste persone e donare loro un po’ di felicità. Le attività che vorrei svolgere sono la raccolta dei generi alimentari più importanti (pane, acqua, latte, farina ecc.) porta a porta oppure ricevendo la spesa acquistata nei supermercati e poi donata da parte dei volontari. Tutto ciò sarà completamente distribuito alle famiglie grazie a un gruppo di associati del mio volontariato e anche grazie alle prestazioni di lavoro autonomo. Il mio obiettivo sarebbe anche quello di creare una rete di comunità in modo che attraverso una cooperazione tra volontari e associati si possa svolgere questa attività in un territorio più esteso è cosi poter aiutare un maggior numero di persone in difficoltà.
Per concludere credo che tutti dovremmo contribuire con un piccolo gesto che non costa niente e che anzi potrebbe far sentire meglio persone, bambini e anche famiglie intere e risollevarle dalla loro situazione e dai loro problemi. Perché bisogna ricordare che le necessità che queste persone devono affrontare non dovrebbero esistere. Tutti abbiamo diritto alla nostra risorsa base e che permette la nostra salute e la nostra sopravvivenza. Quindi è giusto che chi gode di questo diritto lo condivida anche con gli altri soprattutto nelle situazioni più difficili come quella attuale.

Percorsi di volontariato: Khadim riflette su cosa spinge i giovani a fare volontariato

Le riflessioni di Khadim Bamba D. M., uno dei 500 giovani Generatori di buone pratiche, sul volontariato e sul perché i giovani decidono di intraprendere questa strada.

Numerosi bisogni della società trovano oggi una risposta adeguata grazie all’impegno civile e al volontariato di persone, in particolare di giovani che realizzano interventi integrativi o compensativi di quelli adottati da Enti istituzionali. Al giorno d’oggi il problema del volontariato è una questione molto attuale come non lo è mai stata in passato, per due motivi di fondo. Il primo è che oltre alla Chiesa che lo ha sempre fatto, tutti hanno cominciato a parlare di solidarietà e volontariato, dai giornali ai politici agli insegnanti, ognuno parla di impegno civile e volontariato. La seconda motivazione va ricercata nei mezzi d’informazione. Difatti questi ultimi si sono evoluti sempre di più negli anni tanto da riuscire a fornire alle persone le notizie in tempo reale, cosa impossibile qualche anno fa. Chi è disposto a fare del volontariato sa per tempo cosa deve fare e dov’è il problema senza che questo sia filtrato o modificato dal propagarsi lento e informale della notizia. Quindi i giovani soprattutto quelli di ultima generazione fin da piccoli sono stati sensibilizzati al problema della solidarietà e del volontariato. Ma in realtà in un mondo dove tutti parlano ma pochi fanno qualcosa, quali sono le motivazioni di fondo che spingono questi giovani ad azioni di volontariato? A mio avviso sono tre. La prima è che i giovani hanno notato che gli interventi da parte di enti istituzionali sono insufficienti precari e non sempre efficaci, e siccome, fin da piccoli, hanno sempre avuto a che fare con il problema, riescono a trovare più facilmente, soluzioni più efficaci e moderne. La seconda motivazione è più di carattere psicologico. Ogni persona tende sempre a rispecchiarsi nella personalità degli altri, o a cercare dei caratteri della propria personalità in quella degli altri. Così coloro che precedentemente sono stati in una situazione di bisogno, vedono se stessi in coloro che soffrono, e il fatto di aiutarli è visto come un aiutare se stessi. La terza motivazione è che alcune persone per natura sono portate a saper aiutare gli altri e perciò decidono di mettere a disposizione dei più bisognosi questa qualità. E comunque tutte queste motivazioni hanno un fattore comune, e cioè che chi decide di entrare a far parte di questi interventi è un volontario e in quanto tale non potendo trarre alcun profitto da questa attività, agisce per bontà d’animo e sopratutto in buona fede. Difatti per bontà d’animo si intende il voler dare a chi ha più bisogno sia il proprio aiuto sia ciò che si ha in più perché mossi da compassione e spirito di fratellanza, mentre con agire in buona fede significa il voler intraprendere l’attività non a scopo utilitaristico ma al solo fine di aiutare gli altri.

Percorsi di volontariato: Matteo vuole devolvere i soldi alle persone bisognose

Matteo B. è uno dei 500 ragazzi che hanno portato e termine il Progetto Generatori. Per lui si potrebbero ricavare soldi da devolvere alle persone bisognose vendendo oggetti o vestiti che non si usano più. 

Io penso che gesti e atti di beneficenza non costino nulla alla gente e allo stesso tempo possano essere d’aiuto per le persone più bisognose, perché un piccolo gesto per noi potrebbe voler dire tanto per altri. Ho pensato quindi a un gesto di beneficenza che porterebbe un ricavato da devolvere alle persone bisognose. Ora ve ne parlerò. L’idea è quella di recuperare oggetti come ad esempio utensili o giochi da vendere poi o sul web oppure ad un mercatino. L’idea per recuperare questi oggetti è quella di contattare amici, parenti e conoscenti per poi chiedergli se hanno qualcosa che non utilizzano da dare via. Ovviamente se si riescono a recuperare console o videogiochi oppure qualche vestito di marca ci si riesce a guadagnare di più, perciò opterei per andare a trovare prima degli amici che hanno avuto videogiochi o console varie. Una volta fatto ciò metterei gli oggetti recuperati su un sito di vendita online quale ad esempio Ebay, Shpock o Subito. Bisognerà quindi aspettare un po’ di tempo in quanto bisognerà trovare un acquirente per ognuno di questi oggetti. Dopodiché, una volta trovatosi un accordo per il prezzo, si spedisce l’oggetto e si ricevono i primi soldi da devolvere. Per gli oggetti che non si riescono a vendere online andrei a qualche mercatino per l’usato dove, di sicuro, ci sarà qualche bambino capriccioso che convincerà la mamma a prendere l’oggetto. Una volta venduti tutti gli oggetti e ricavati i soldi, contatterei siti affidabili quali Unicef oppure Caritas per devolvere i soldi alle persone bisognose. Sono del parere che la soddisfazione del sapere che qualcuno magari può anche semplicemente mangiare grazie a te sia unica. Inoltre penso che questi sono gesti semplici, facili, anche piccoli se vogliamo, ma che se fatti da tante persone potrebbero davvero essere un aiuto più che concreto per le persone bisognose. Basterebbe poco per far stare bene tutti e questi gesti lo permettono.

Percorsi di volontariato: Andrea vuole aprire il suo cuore verso tutti

Andrea R. è uno dei 500 Generatori di buone pratiche. Racconta quello che per lui è il volontariato ed è pronto ad aprire il suo cuore verso tutti. 

Il volontariato è un’attività di aiuto che chiunque, da solo o in associazioni, può decidere di fare. Si tratta di mettere le proprie capacità, anche le più semplici, a disposizione di chi ne ha bisogno. Si fonda sul principio della solidarietà e può essere rivolto a tutti coloro che hanno bisogno di aiuto. Senzatetto, migranti, bambini abbandonati, animali… sono diversi gli ambiti in cui un volontario può operare, senza contare poi il lavoro come volontario nella Croce Rossa. Il volontariato è molto importante nella società in cui viviamo: la realtà che ci circonda è ogni giorno più difficile da gestire ed affrontare. Ci sono problemi a lavoro, persone in fuga dalla guerra che cercano rifugio nel nostro paese, bambini abbandonati… migliaia di persone in Italia hanno bisogno di aiuto ed è fondamentale che anche i giovani siano sensibilizzati su questo tema. Non importa perché una persona si trovi in una condizione di difficoltà: può capitare a tutti di prendere una decisione sbagliata, ad esempio, e la vita, per quanto meravigliosa, spesso non perdona. Aiutare il “diverso”, donare un pasto caldo o abiti vecchi sono attività piccole che però possono donare sollievo a chi le riceve. Fare volontariato non deve essere per forza un’attività impegnativa come avviene per chi decide di entrare nella Croce Rossa, ma può anche portare via un paio di ore alla settimana andando a distribuire pasti caldi alla Caritas, aiutando le associazioni che operano sul territorio per le persone in difficoltà: basta aprire il proprio cuore verso tutti. Anche aiutare al canile comunale è un’attività di volontariato importante. I giovani dovrebbero avere la possibilità di provare una qualsiasi attività di volontariato che si addica e che, soprattutto, interessi loro. Intraprendere questo cammino significa trovarsi anche davanti a situazioni difficili e che vanno a colpire il nostro cuore e la nostra sensibilità, per questo è importante che sia un’attività fatta con passione. Come dicevamo all’inizio del tema, la società in cui viviamo e piena di rischi e difficoltà, aiutarsi l’un l’altro è la base per poter sopravvivere in questa giungla urbana: invece di pensare “a me non succederà mai”, provare a rimboccarsi le maniche e stare accanto di chi sta attraversando un momento di crisi forte è ciò che serve. Credo che il tema del volontariato sia da portare dentro alle scuole, non solo come compito a casa o come traccia di un saggio. L’importanza del volontariato tra i giovani è cruciale: apre la mente, stimola al dialogo, alla riflessione e soprattutto fa crescere l’empatia verso chi non è fortunato come noi. Provare, almeno una volta nella vita, l’esperienza del volontariato per i giovani è importante per la propria crescita.

Percorsi di volontariato: Federico sogna di aprire una palestra

Federico S., uno dei 500 Generatori di buone pratiche, racconta le sue esperienze di volontariato passate e ciò che vorrebbe fare nel futuro: aprire una palestra per far avvicinare le persone allo sport. 

Ciao! Io sono Federico, ho 17 anni compiuti il 1 marzo 2020 e oggi mi trovo qui, dopo una lunga lezione di 20 ore a parlare di un tema importante come il volontariato.
Il volontariato è un’azione molto importante che ogni persona almeno una volta nella vita deve fare, per il fine di aiutare persone bisognose, farle sentire a casa, curate e coccolate. Stando a quanto detto possiamo appunto dire che il volontariato è un’attività di aiuto gratuito e spontaneo verso persone che versano in condizioni di indigenza o che necessitano di assistenza, venendo aiutate da persone altruiste in modo individuale o creando delle vere e proprie associazioni di beneficenza. Nella mia breve vita ho già fatto la mia prima esperienza, aiutando a servire cibo, pulire i tavoli, controllando se chi veniva, aveva ricevuto il permesso di essere assistito in quella struttura di volontariato. Se io dovessi intraprendere una campagna di volontariato mi piacerebbe fondare qualcosa riguardo lo sport, in quanto sono un ragazzo veramente molto sportivo che tutti i giorni si allena. Fonderei qualcosa riguardo lo sport in quanto lo sport riesce a liberarti dai pensieri negativi, dalle forti pressioni delle sfide che ogni giorno ogni persona affronta. Quando una persona si allena entra nella mentalità di competizione, puntando alla vittoria insieme alla sua squadra o individualmente se uno sport singolo ed è proprio questa mentalità che riesce a farci dimenticare dei nostri problemi quando noi siamo in competizione con qualcuno o contro noi stessi, per migliorarci ogni giorno. Un banale esempio che mi viene da fare, prende come protagonista proprio me che, dopo una lunga giornata di scuola per un po’ di tempo vuole dimenticarsi delle “problematiche”, se cosi definibili, che questa gli ha comportato e per non vederle più per qualche ora va ad allenarsi duramente in palestra, trovando li oltre che tanti macchinari da usare, anche molte persone con cui interagire. Fonderei la mia associzione sicuramente con i miei amici, in quanto sono persone fidate e con la mia stessa passione, cosi da trovare anche qui il divertimento di lavorare; Fai un lavoro che ti piace e non lavorerai un singolo giorno nella tua vita.
La mia associazione verterebbe sulla creazione di una palestra (sala pesi) dove tutti posso entrare e allenarsi, mantenendo comunque una certa compostezza. Educazione, Igiene personale sono le prime due regole che regnerebbero nella palestra. Sicuramente ci sarrebbero, oltre che me e i miei associati, altri volontari che svolgerebbero il ruolo di TRAINER, al fine di controllare che gli esercizi vengano svolti nel modo corretto. Questa è la mia idea di associazione benefica e sono sicuro che è un’idea che se messa in atto porterebbe veri benefici a chi ne usufruisce. 

 

Percorsi di volontariato: Maciej vorrebbe allenare i ragazzi e avvicinarli allo sport

Macjiec J., uno dei ragazzi delle scuole che ha portato a termine il Progetto Generatori, vorrebbe avvicinare i giovani allo sport e trasmettere loro i giusti valori. 

Il volontariato è un’attività di aiuto gratuito e spontaneo verso persone in condizioni di indigenza o che necessitano di assistenza oppure per fronteggiare emergenze occasionali o prestando opera e mezzi nell’interesse collettivo in maniera individuale o collettivamente in associazioni costituite per specifici scopi benefici. Il volontariato è anche per i giovani una buona occasione per maturare e per diventare cittadini responsabili, ma anche per migliorare il senso civico, cioè per rispettare le persone e la natura che ci circonda. Quindi secondo me l’attività del volontariato per i giovani è molto utile. Se io dovessi intraprendere una campagna di volontariato mi piacerebbe fondare molto un A.S.D, ovvero un’Associazione Sportiva dilettantistica che è un’associazione con finalità sportive senza scopo di lucro.
Sceglierei questa campagna di volontariato perché sono molto legato allo sport e anche , visto che faccio pallavolo, vorrei far imparare anche agli altri quello che so fare. Specialmente alle persone che magari non si possono permettere di entrare in una squadra agonistica o che magari praticano sport per divertirsi.
Mi piacerebbe fondare questa associazione con i miei 3 cugini perché a loro, come a me piace molto praticare lo sport e aiutare. Vorrei che la mia associazione portasse i ragazzi che praticano sport in modo dilettante ad un livello agonistico, cioè che i ragazzi vengano chiamati da squadre importanti e che proseguano la loro avventura e magari un giorno in futuro sarebbe bello vederli su un campo di Serie A. Io nella mia associazione vorrei fare l’allenatore, perché come ho già scritto mi piacerebbe insegnare alle altre persone quello che so fare.
Vorrei che i ragazzi più giovani e anche i ragazzi più poveri possano divertirsi e costruire il loro futuro con lo sport, cosi che in futuro non abbiano più problemi finanziari e sperando che aiutino la loro famiglia in futuro con lo sport.
In questa associazione le attività verrebbero svolte in modo prevalente attraverso l’operato volontario dei propri associati.
Oltre ad un’Associazione Sportiva dilettantistica mi piacerebbe anche fondare un’ associazione O.d.V, ovvero organizzazione di volontariato che è un ente finalizzato a svolgere attività di interesse generale in favore di terzi avvalendosi in modo prevalente del volontariato dei propri associati.
Secondo me l’attività del volontariato dovrebbe essere ampliata a scuola e insegnata già dalle
elementari. Perché potrebbe essere una buona via per maturare, ma non solo per gli adolescenti , ma anche per le persone di media età. Secondo me il volontariato ci aiuta ad essere uniti e a collaborare insieme ad altre persone. Inoltre possiamo costruire rapporti sociali con persone sconosciute che come noi hanno l’obbiettivo di aiutare gli altri contrastando  l’individualismo, l’egoismo, l’isolamento, l’antagonismo e i comportamenti aggressivi.
Spero che in futuro ci siano molte più associazioni di volontariato!

Percorsi di volontariato: Simone e la sua Associazione “Arcobaleno”

Associazione “Arcobaleno”: questo il nome dell’ADV che vorrebbe aprire Luca Y., uno dei ragazzi che ha portato a termine il Progetto Generatori.

La diffusione della cultura del volontariato in particolare nella nuova generazione è molto importante è anche un modo per ampliare le proprie conoscenze e sentirsi parte di un gruppo, ma anche sapere come essere un cittadino attivo è molto importante per contribuire alla realizzazione di progetti utili per la comunità e non mettere se stessi al centro dell’universo.
L’Italia è un paese dove un gran numero di cittadini pratica volontariato in varie forme, ma l’età dei volontari è alquanto elevata. E’ necessario quindi promuovere buone pratiche di aiuto tra i giovani. Se potessi creare un organizzazione di volontariato la chiamerei “Arcobaleno”, perché Arcobaleno nella Bibbia sta a significare un patto tra Dio e la terra dove nessuno sarà più sterminato dalle acque del diluvio, un simbolo di speranza e di pace.
L’associazione Arcobaleno è una piccola famiglia composta da circa tredici persone tra cui amici di scuola e conoscenti dove tutti insieme ci mettiamo passione, costanza e amore da dirigere verso il prossimo. Essendo in una società abbiamo bisogno di aiutarci tra di noi aiutando i più bisognosiQuesta associazione si occupa del servizio informatico per le persone anziane perché viviamo in un mondo tecnologico ed è molto difficile per loro stare al passo, per questo li aiutiamo a imparare i concetti base dell’informatica come ad esempio il pagamento di una bolletta online senza uscire da casa, soprattutto in questo periodo di emergenza a causa del  COVID-19, trovare le notizie del giorno senza uscire a comprare il giornale, evitare eventuali virus sul pc, installazione del software e tanto altro. L’assistenza viene svolta in modo domiciliare chiamando il nostro numero e concordando l’orario, il primo volontario disponibile andrà a fare l’assistenza il sabato e domenica, nel nostro luogo di lavoro siamo disponibili tutta la giornata.
Le altre attività da svolgere in futuro si baseranno anche sulla donazione delle materie prime per le persone che ne hanno necessità come i più poveri o gli immigrati. Le materie prime verranno fornite dalle raccolte dei soldi o da aziende partner che vorranno aiutare questo tipo di associazione
Creare l’organizzazione “Arcobaleno” potrebbe essere di grande aiuto per le persone più fragili ed è quindi molto importante far parte di una organizzazione di volontariato che ti permette di dare il tuo contributo per la comunità; se ognuno di noi desse un piccolo apporto, il mondo andrebbe molto meglio.  In questi tempi essendo l’informatica il futuro, abbiamo pensato di aiutare le persone, soprattutto le persone anziane e le più bisognose, in questo specifico ambito portando il nostro piccolo contributo in modo domiciliare o presso la nostra associazione.
Grazie al progetto Generatori abbiamo provato a gettare le basi progettuali di una attività futura, che spero di realizzare presto, insieme ai mie compagni con cui ho sviluppato queste idee.