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Arcobaleno e M.S.L.V., due future associazioni di volontariato pensate dai Generatori

È ancor presto per affermare che il progetto Generatori ha prodotto piante con radici solide. Di sicuro ha seminato bene e i germogli promettono bene. L’iniziativa di OPES, da quando è entrata negli istituti di secondo grado e nei centri sportivi per incontrare migliaia di giovani tra i 14 e i 19 anni, ha insegnato ai teenager italiani a guardare la realtà con il filtro giusto: gli occhi. Lo sguardo di un teenager non può rimanere focalizzato sullo schermo di uno smartphone, ma deve essere guidato al di là di quel display, perché oltre quella forma rettangolare c’è la vera vita. Per fare breccia nel cuore e nelle coscienze delle future generazioni e per catturare la loro attenzione, il progetto Generatori ha utilizzato un grimaldello di parole ed immagini che sono state mescolate alla nuda e cruda verità. Così è stato stimolato un target che solo apparentemente è sembrato distante anni luce dal comprendere espressioni come bene comune, cittadinanza attiva e mettersi al servizio della comunità e del proprio territorio.

 

Mese dopo mese, incontro dopo incontro, i formatori hanno compreso che sotto quella brace, all’apparenza composta da indifferenza, apatia, disinteresse generale e noia perenne, c’era una fiamma. La formazione a distanza, con ogni probabilità, è stata come quell’alito di vento o di aria che ha permesso a quel fuoco di ravvivarsi. Il percorso extracurriculare di 20 ore, infatti, oltre a permettere ai futuri 500 Generatori di buone pratiche di apprendere tutte quelle nozioni necessarie a dare vita ad iniziative o campagne di volontariato, ha consentito ai giovani di fare networking. Nell’epoca del coronavirus e delle piattaforme sociali che abbattono le distanze, i ragazzi e le ragazze hanno potuto gettare le basi delle loro associazioni. Alcuni studenti dell’Istituto Lattanzio di Roma, ad esempio, hanno unito le loro idee e sono passati alla fase progettuale. Il loro intento è quello di dare vita a due associazioni di volontariato che operano nei settori dell’assistenza e della lotta all’inquinamento.

 

Gabriele Iannarelli, Simone Ye e Federico Cavallaro, insieme ad altri 5 coetanei, sono pronti a lanciare “Arcobaleno”, un’associazione di promozione sociale che punta a ridurre il gap informatico tra anziani e future generazioni. Avvezzi alle app e ai software e a proprio agio con il mondo digital, i giovani promotori di Arcobaleno vorrebbero insegnare i rudimenti dell’informatica a quelle persone con più di 70 anni d’età, che non sono in grado di installare un software, effettuare pagamenti online, evitare truffe come il phishing o eseguire una scansione antivirus.

 

Se ci sono dei giovani che mettono le loro skills, conoscenze e abilità al servizio della comunità, ci sono anche altri teenager che si battono per degli ideali. Marco Amici, Simone Peretti, Lorenzo Merafina e Valerio De Cesaris, seguendo forse le orme dell’attivista svedese Greta Thunberg, vogliono rendere l’Italia un posto più pulito ed ecosostenibile. La loro associazione “M.S.L.V. – Manteniamo Salva La Vita” – tra le altre cose le lettere M S L V sono anche le iniziali dei loro nomi – mette da parte l’ego per far fiorire l’eco. Partendo dalla pulizia delle spiagge, delle strade e delle foreste, i quattro baldi adolescenti vogliono salvaguardare la flora e la fauna.

 

Arcobaleno e MSLV, a breve, potrebbero donare al Terzo Settore nuova linfa, uno slancio vitale. I loro promotori, invece, rappresentano il futuro dell’Italia che considera il volontariato una colonna portante del sistema Paese.

 

CONSULTA LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ARCOBALENO

CONSULTA LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO M.S.L.V.

Generatori al “Michele Giua” di Assemini con testimonial speciali

Due ore differenti di lezione, all’insegna dell’educazione civica e della ricerca del bene comune. Lunedì 18 novembre gli studenti dell’Istituto Tecnico e del Liceo Scientifico delle Scienze Applicate “Michele Giua” di Assemini sono entrati in contatto con il progetto Generatori. L’iniziativa di OPES, cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha varcato i cancelli della scuola intitolata al chimico e politico di Castelsardo per presentare i suoi obiettivi e per coinvolgere i teenager in una missione: rinnovare il volontariato, grazie alla sensibilità e alla creatività dei ragazzi e delle ragazze tra i 14 e i 19 anni.

Il confronto su tematiche inerenti l’impegno nel volontariato, sulla ricerca del bene comune e sul significato di essere cittadini attivi e responsabili è stato sicuramente produttivo e toccante. Oltre ai formatori di OPES, che hanno illustrato ai ragazzi l’impegno nello sport e nella società di un Ente di Promozione Sportiva e di Terzo Settore, hanno partecipato all’appuntamento di Generatori dei testimonial speciali, un uomo ed una donna dagli alti valori morali: Marta Ibba, presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Shark Polo, e Moreno Marchetti, un atleta paralimpico del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa che può vantare 3 titoli di Campione italiano assoluto, 6 ori ed altrettanti record italiani nel getto del peso (cat. F43), 3 primi posti e 3 primati nazionali nel lancio del disco (cat. F43), 2 titoli e 2 record nel lancio del giavellotto (cat. F43), oltre ad un argento ai mondiali CISM in Corea del Sud nel 2015, un 4° posto assoluto nel getto del peso ai mondiali CISM in Cina nel 2019, 2 record del mondo ed anche 2 primati europei nel getto del peso (cat. F62) al Grandprix Internazionale di Atletica Paralimpica di Grosseto (2019), 3 partecipazioni agli Invictus Games (Londra 2014, Orlando 2016 e Toronto 2017) e un terzo posto ai Campionati italiani assoluti di sitting volley nel 2017.

Le storie di Marta Ibba e di Moreno Marchetti hanno un tratto comune, un filo rosso che le unisce: l’amore per la vita e per lo sport. Marta, per ricordare il figlio tragicamente scomparso a causa di un incidente stradale, ha costruito un centro sportivo che, a Flumini (frazione di Quartu Sant’Elena), permette ai ragazzi di Cagliari di pagayare e di avvicinarsi ad uno sport come la canoa polo. Moreno, invece, in seguito ad un tremendo incidente d’auto avvenuto nel 2010, è costretto a camminare con delle protesi agli arti inferiori e dal 2013 è uno sportivo paralimpico che grazie all’attività sportiva ha ritrovato se stesso, la propria dimensione ed il proprio “io”. La sua filosofia e la sua visione del mondo sono raccontate con queste parole all’interno del suo sito internet: «Esistono molteplici aspetti che rendono lo sport così importante per la vita di ogni persona, a maggior ragione se la persona in questione ha una qualunque forma di disabilità. Lo sport per un disabile non è solo agonismo ma è la consapevolezza del continuo processo di auto-trasformazione, dove la presa di coscienza della sua nuova vita lo porterà al superamento di ostacoli, al sacrificio. Il continuo mettersi in gioco, poi, lo condurrà a disciplinare l’autocontrollo con costanza e la forza di volontà, insieme allo spirito di adattamento, lo porteranno a vivere appieno la propria vita, conquistando la giusta indipendenza. Non importa quale tipologia di sport, l’importante è che praticandolo trovi la propria dimensione fisica e mentale, che si possa sentire appagato attraverso il gesto atletico, “annullando la disabilità”».

Con ogni probabilità le due ore di lezione differenti hanno lasciato negli studenti un seme che ben presto potrebbe germogliare. Generatori selezionerà anche ad Assemini dei teenager che prenderanno parte alla fase formativa (percorso di 20 ore extracurriculari) e che, successivamente, saranno in grado di dare vita a delle associazioni di volontariato o a delle iniziative autonome con l’intento di generare valore nel territorio.

Generatori nel weekend si trasferisce ad Andria e ad Aosta

Calendario ricco di appuntamenti per il progetto Generatori. Dopo l’intensa due giorni vissuta all’interno dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Luigi Einaudi” di Roma, l’iniziativa di OPES si trasferisce in altre due città e cambia ambiente. Dalle aule scolastiche passa ad altri luoghi di aggregazione come i centri sportivi. Sabato 9 e domenica 10 novembre Generatori sarà ad Andria e ad Aosta e verrà ospitato rispettivamente dal Centro Sportivo Federico II di Svevia e dal Centro Sportivo Natatio Omnibus. Il viaggio attraverso lo “Stivale” prosegue così: senza sosta. L’obiettivo in ogni caso rimane sempre lo stesso, ovvero incontrare i teenager italiani per trasformare insieme il mondo del volontariato.

 

Durante il weekend, sia in Puglia sia in Valle d’Aosta, i formatori di OPES e i giovani sportivi tra i 14 e i 19 anni si confronteranno su tematiche connesse al volontariato e si focalizzeranno sui significati di bene comune e cittadinanza attiva. Dalle parole e dalle riflessioni si passerà ai fatti. Domenica, infatti, i ragazzi si attiveranno per svolgere una missione: realizzare qualcosa di utile per il loro territorio. Che sia un’azione a tema green o socio-assistenziale non avrà importanza, l’aspetto più rilevante è che un piccolo gesto generi valore nella società.

 

Al termine di questa esperienza di due giorni, anche ad Andria e ad Aosta saranno selezionati dei futuri Generatori di buone pratiche. I teenager scelti, prima di avviare delle azioni di volontariato nelle loro città o di dare vita ad un’associazione di Terzo Settore, dovranno seguire un percorso formativo della durata di 20 ore. Accedendo ad una piattaforma FAD, riceveranno tutte le nozioni e le informazioni utili per comprendere il mondo dell’associazionismo e per operare sul territorio rispettando le normative in vigore.

 

L’iniziativa di OPES, che è cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, grazie alla creatività e all’intraprendenza dei partecipanti a Generatori, vedrà fiorire 100 nuove associazioni di volontariato entro la fine del progetto.

A Milano Generatori ricorda gli “angeli del fango” dell’alluvione di Firenze

Generatori, il progetto sul volontariato di OPES, raggiunge la Lombardia per entrare all’interno dell’Istituto Scolastico Superiore “Salvador Allende” di Milano. Per due giorni, lunedì 4 e martedì 5 novembre, gli studenti del Liceo Scientifico e dell’Istituto Tecnico Commerciale della scuola milanese saranno sensibilizzati sulle tematiche del bene comune, della cittadinanza attiva e della solidarietà. Grazie all’intervento dei responsabili del progetto, che è cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, i teenager milanesi apprenderanno gli obiettivi di Generatori e capiranno che cosa vuol dire mettersi al servizio del tessuto sociale, dedicare parte del proprio tempo agli altri o intraprendere delle iniziative volontarie che possano diventare un valore aggiunto per il territorio.

 

Gli incontri con gli studenti delle diverse classi verteranno su dibattiti inerenti i temi del volontariato e su storie ed esempi significativi. Uno di questi, visto che il 4 novembre 2019 ricorre il 53° anniversario dell’alluvione di Firenze, sarà dedicato all’impegno dei giovani cittadini, provenienti da ogni angolo d’Italia ma anche dall’estero, che in quei giorni di dolore, sgomento e terrore del 1966 si schierarono al fianco dell’esercito e dei soccorritori per salvare vite umane ed il patrimonio storico e culturale della “culla del Rinascimento”, offesa dall’acqua e dal fango. Quei volontari passarono alla storia come gli “angeli del fango”. Il giornalista del Corriere della Sera Giovanni Grazzini, che coniò la definizione, nell’articolo del 10 novembre 1966 scrisse parole significative per esaltare e sottolineare lo spirito di quei ragazzi e di quelle ragazze che diedero vita ad uno dei primi esempi di mobilitazione spontanea nell’Italia del XX secolo: «Chi viene, anche il più cinico, anche il più torpido, capisce subito […] che d’ora innanzi non sarà più permesso a nessuno fare dei sarcasmi sui giovani beats. Perché questa stessa gioventù […] oggi ha dato […] un esempio meraviglioso, spinta dalla gioia di mostrarsi utile, di prestare la propria forza e il proprio entusiasmo per la salvezza di un bene comune. Onore ai beats, onore agli angeli del fango.».

 

Gli appuntamenti del progetto Generatori nei luoghi di maggiore aggregazione, come scuole e centri sportivi, vanno in una direzione precisa: al termine del confronto tra i promotori dell’iniziativa e i teenager nulla deve essere più come prima, proprio come accadde a Firenze nel 1966. Solo così può essere rinnovato un pilastro del tessuto sociale italiano. Se lo spirito degli “angeli del fango” arrivasse ai ragazzi nati nel nuovo millennio, allora nel prossimo futuro avremmo una nuova generazione consapevole e solidale, ma anche capace di guardare la realtà con il filtro giusto: gli occhi.

Come sta accadendo in tutta Italia, anche dall’Istituto Scolastico Superiore “Salvador Allende” arriveranno i Generatori di buone pratiche che daranno vita a delle associazioni di volontariato. La due giorni servirà a selezionare i profili che parteciperanno alla formazione extracurricolare di 20 ore. Accedendo alla piattaforma FAD, che sarà attiva da metà novembre, i teenager apprenderanno e riceveranno tutte le nozioni e le informazioni utili ad avviare un’iniziativa spontanea di volontariato sul loro territorio. Tutto questo per il bene comune, proprio come fecero nel 1966 gli “angeli del fango” di Firenze.

Generatori in mezzo agli atleti di “Gorizia in 4 lingue”

Tra Italia e Slovenia. Tra il fiume Isonzo e il Mare Adriatico. Su una superficie di 111 chilometri quadrati si estende la città di Grado, conosciuta anche come la “prima Venezia” o l’”Isola del Sole”. Da questo venerdì e fino a domenica 6 ottobre, il paese in provincia di Gorizia sarà il cuore pulsante della settima edizione del torneo multidisciplinare internazionale “Gorizia in 4 lingue”. L’evento, organizzato dalla SmilEvents APS SD in collaborazione con Dynamic Gym, GSPD Lucinico, UFI Calcio, Capriva, Zio Pino Baskin e Dinamo Basket Gorizia, è promosso da OPES e vedrà impegnati in eventi e tornei di ginnastica acrobatica, volley femminile, basket maschile, calcio e baskin giovani atleti provenienti da diverse Nazioni europee. Al di là degli aspetti prettamente sportivi, dei vincitori e dei risultati ottenuti negli impianti sportivi di Grado (Grado Sport Village), Aquileia e Terzo d’Aquileia, “Gorizia in 4 lingue” sarà uno spettacolo di energia, emozioni e sensazioni forti enfatizzate dai valori positivi dello sport. L’allegria sprigionata dagli attori principali di questa tre giorni, ovvero i giovani, sarà in grado di coinvolgere anche le persone più adulte che assistono alle performance o ai match, a tal punto da rendere il weekend memorabile.

 

Se le esibizioni dei 200 ginnasti italiani, austriaci e lussemburghesi che sono iscritti al Team Gym sono iniziate nella mattina di venerdì, le giornate di sabato e domenica vedranno impegnati 120 pallavoliste under 14 e 16, 60 cestisti della categoria esordienti, la leva calcistica dei pulcini (100 bambini) e 40 atleti che praticano il baskin, il basket inclusivo con squadre composte da atleti con disabilità e normodotati. Il baskin è uno sport adattato che permette ad ogni partecipante, indipendentemente dal sesso e dalla propria condizione fisica, di esprimersi al massimo delle sue capacità fisiche e motorie. Per diffondere questa disciplina sportiva, che fu inventata nel 2003 a Cremona all’interno di un contesto scolastico, e per permettere all’opinione pubblica di comprendere meglio i benefici psicofisici del basket inclusivo, è stata indetta una conferenza. All’Hotel Fonzari di Grado, venerdì 4 ottobre, a partire dalle ore 18:30, Alberto Andriola (Presidente Zio Pino Baskin Udine) e l’Avvocato Gioacchino Boglich (presidente di AsSostegno), introdotti da Diego Falzari e dall’Avvocato Marilù Colucci, presenteranno alla platea il progetto “Baskin, lo sport per tutti”.

Durante la tre giorni il comitato territoriale dell’Organizzazione Per l’Educazione allo Sport illustrerà il progetto “Generatori” ai giovani teenager impegnati nelle varie attività sportive. I ragazzi e le ragazze fra i 14 e i 19 anni, infatti, si confronteranno con i relatori sulle tematiche legate al mondo del volontariato e alla necessità di osservare la realtà con il filtro giusto. I messaggi che saranno lasciati in eredità alle future generazioni italiane non avranno come scopo soltanto quello di stimolare le loro menti, ma serviranno ad imprimere nelle loro coscienze parole chiave come cittadinanza attiva e bene comune. Gli input o gli assist forniti a “Grado in 4 lingue” si riveleranno come delle leve necessarie per fornire nuova linfa ad un importantissimo settore del tessuto sociale italiano: il volontariato. Gli atleti adolescenti che saranno selezionati in provincia di Gorizia, infine, parteciperanno ad un percorso formativo extracurriculare di 20 ore, al termine del quale saranno in grado di avviare sul loro territorio campagne di volontariato o iniziative volontarie in ambito sportivo, ambientale, sociale, culturale o di protezione civile.

Dopo questo weekend, Grado non sarà soltanto una città tra l’Italia e la Slovenia e neppure un semplice territorio tra il fiume Isonzo ed il Mare Adriatico, ma potrebbe essere definita come la terra tra lo sport e il sociale, dove è nata una nuova cultura italiana.

I Generatori alla Week for Future

200.000 a Roma, 150.000 a Milano, 50.000 a Torino e a Napoli, 20.000 a Firenze e a Bologna, 10.000 a Palermo e a Bari, ma anche soltanto uno in una città in provincia di Foggia. Sono state oltre un milione le persone che sono scese nelle piazze italiane nell’ultimo giorno della Week for Future per far sentire la propria voce nella giornata di sciopero per il clima. I protagonisti del Global Strike For Future sono stati gli studenti, la generazione del futuro che, accompagnata da professori e genitori, ha chiesto ai governanti di tutto il mondo di non negare la verità, di fornire delle risposte precise e di agire in fretta per il bene della Terra ed in difesa dell’ambiente, perché un Piano B o un Pianeta B non c’è, non esiste.

Seguendo le orme di Greta Thunberg, di colei che ha generato i Fridays For Future, che ha ispirato la sua generazione, che ha messo in difficoltà i Paesi più potenti del globo e che è diventata un idolo per chi ha a cuore il Pianeta, i teenager italiani hanno sfilato con l’obiettivo di lasciare un segno nell’opinione pubblica. Con ogni probabilità, quel venerdì, quel 27 settembre 2019 sarà ricordato come l’inizio di una nuova era e come una giornata storica, nella quale i giovani hanno difeso il loro habitat naturale. I loro slogan, principalmente in inglese, l’idioma della scienza e la lingua utilizzata dalla sedicenne di Stoccolma per comunicare, sono lo specchio dell’anima della “generazione Z”, spesso descritta come apparentemente instabile ed insicura, ma che si mostra decisa quando c’è da prendere posizione per il bene comune, il bene della collettività. E non è neppure un caso se hanno scelto come inno una canzone del 1975 come “Ma il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano, che li unisce ai loro genitori e che, al tempo stesso, per loro rimane una speranza.

Tra gli studenti che hanno riempito le piazze di Roma, Torino e delle altre città italiane c’erano anche i ragazzi tra i 14 e i 19 anni che sono entrati in contatto con il Progetto Generatori. L’iniziativa di OPES, che è finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, entrando negli istituti di secondo grado e nei centri sportivi, ha potuto notare come il tema della salvaguardia dell’ambiente stia a cuore ai giovani italiani. Questi ragazzi, abituati a guardare la realtà attraverso i filtri di un social network o di uno smartphone, quando sono chiamati in causa sanno sprigionare tutta la loro energia. È in questi momenti o in simili occasioni che tirano fuori il meglio di loro stessi, diventano cittadini attivi e consapevoli e non si fermano dinanzi a nulla, raggiungendo di fatto gli obiettivi che si sono prefissi. Lo hanno dimostrato venerdì in una manifestazione mondiale che li ha visti accanto ai loro colleghi di ogni angolo del mondo, ma lo hanno palesato anche domenica 22 settembre, quando a Santa Marinella gli studenti romani hanno accompagnato il responsabile del settore subacqueo di OPES, Vincenzo Polimeni, nella pulizia del litorale laziale.

Il progetto Generatori, attualmente, è entrato nella fase di formazione di coloro che dovranno dare vita ad iniziative e ad associazioni di volontariato operanti sul territorio per il bene di una comunità. Visto e considerato l’amore e la sensibilità per la Terra ed il modo con cui i teenager affrontano l’argomento legato al clima o al surriscaldamento, si può facilmente immaginare che molte delle future associazioni che verranno costituite si occuperanno del green e del rispetto dell’ambiente.

Quanto accaduto venerdì 27 settembre e quanto succederà alla fine dell’iniziativa di OPES sarà una lezione impartita all’umanità e ai governi mondiali. Una pagina decisiva per il bene di tutti noi, che non lascia tutto com’è ma lo trasforma, lo cambia e lo plasma, secondo le proprie inclinazioni o idee.

Generatori accolto con grande entusiasmo a Marina di Modica

È successo tutto in maniera spontanea, inaspettata e veloce. Sono bastate poche parole per aprire un confronto vibrante e fervido sul tema del volontariato. Quando si mettono insieme o si incontrano degli atleti fra i 14 e i 19 anni ed un progetto che promuove il bene comune e concetti come cittadinanza attiva, può succedere tutto questo. Non è magia, ma senso di responsabilità, partecipazione civica, interesse specifico per un tema e amore per il prossimo e per il proprio territorio. Lo scorso 21 agosto, a Marina di Modica, il Progetto Generatori di OPES, ospitato dal comitato provinciale di OPES Ragusa nel corso della prima edizione della Serata dello Sport, ha vissuto una serata speciale grazie ai contributi e ai pensieri positivi forniti dai teenager siciliani, atleti e sportivi delle associazioni dilettantistiche della provincia di Ragusa. Quello che doveva essere un semplice meeting, un appuntamento di presentazione per far conoscere le finalità e gli obiettivi dell’iniziativa di OPES che è cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si è trasformato ben presto in un coinvolgente scambio di opinioni costruttive, domande e risposte tra i ragazzi e i relatori del progetto che vuole conferire nuova linfa ad un pilastro della società italiana: il volontariato. L’interesse dei giovani è stato sbalorditivo. Chi ha partecipato all’happening di Marina di Modica ha potuto respirare voglia di fare, necessità di realizzare un servizio utile alla comunità e desiderio di mettersi in gioco. Questa disposizione o predisposizione ad intraprendere e ad essere attivi e protagonisti, con ogni probabilità, si trasformerà da semplice aspirazione ad intenzione e poi in un’azione.

Infatti, alcuni giovani atleti siciliani saranno selezionati e parteciperanno alla seconda fase del progetto, quella che prevede una formazione extracurricolare di 20 ore. Al termine di questo percorso, quelli che diventeranno i futuri Generatori di buone pratiche saranno in grado di realizzare il loro progetto di volontariato nel territorio d’origine.

Se tra qualche mese in Sicilia, ed in modo particolare a Marina di Modica o in un’altra città della provincia di Ragusa, nascerà almeno una delle 100 associazioni di volontariato previste dal progetto Generatori, molto probabilmente il merito sarà di una semplice iniziativa realizzata in una calda serata di agosto durante un evento che ha unito sport e spettacolo. E, aggiungiamo noi, anche il volontariato.

Generatori a Magliano Sabina per 7 giorni

In attesa dell’apertura delle scuole e dell’inizio della seconda fase, quella che vedrà i 500 Generatori di buone pratiche partecipare al percorso formativo di 20 ore extracurricolari, il progetto Generatori di OPES continua il suo tour in giro per l’Italia. L’obiettivo rimane sempre quello di incontrare i giovani tra i 14 e i 19 anni per promuovere tra le future generazioni concetti chiave come: cittadinanza attiva, volontariato e bene comune. Imparare a conoscere simili parole, magari facendole proprie, coltivandole, difendendole e al tempo stesso diffondendole tra i propri simili, vuol dire donare nuova linfa all’associazionismo volontario, al Terzo Settore e a tutto il tessuto sociale italiano.

Tra il 27 luglio ed il 3 agosto l’iniziativa di OPES, cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, è stata accolta a Magliano Sabina. Nell’ambito della campagna di sensibilizzazione promossa dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile “Anch’io sono la Protezione Civile“, 30 ragazzi hanno potuto constatare l’impegno quotidiano e volontario di uomini e donne che mettono al servizio del loro territorio parte del loro tempo. Grazie alle testimonianze riportate, alle storie narrate, alle dimostrazioni e a quelle simulazioni che hanno permesso loro di immedesimarsi nei volontari della Protezione Civile, questi teenager hanno compiuto un passo consapevole verso la generazione di iniziative utile ai loro concittadini e alla comunità.

 

 

 

 

 

Il 2 aprile appuntamento all’IPSSEOA Buontalenti

Rinnovare il volontariato e creare dei Generatori di buone pratiche per il bene della comunità, coinvolgendo in prima battuta i ragazzi e le ragazze fra i 14 e i 19 anni di età. Con queste finalità il progetto “Generatori”, ideato dall’Ente di Promozione Sportiva OPES e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (ai sensi dell’art. 72 del Codice del Terzo Settore, di cui al decreto legislativo 117/2017 – annualità 2017), sta attraversando l’Italia per entrare negli Istituti secondari di secondo grado e negli impianti sportivi, ovvero i luoghi di maggiore aggregazione dei teenager. Martedì 2 aprile anche la culla del Rinascimento contribuirà alla rinascita di un settore fondamentale per il tessuto sociale italiano. Dalle ore 10:00 alle 12:00, gli studenti dell’I.P.S.S.E.O.A. “Bernardo Buontalenti” di Firenze si confronteranno con le tematiche di Generatori.

Nel corso della presentazione, i ragazzi, oltre ad essere informati sulle modalità di svolgimento e sugli obiettivi del Progetto, ascolteranno le testimonianze dei relatori, uomini e donne che ogni giorno si mettono al servizio dei cittadini e del territorio, svolgendo attività di volontariato. Dall’incontro di Firenze, così come sta avvenendo ad ogni appuntamento nazionale, emergeranno i futuri Generatori di buone pratiche e di iniziative utili alla ricerca del bene sociale che, dopo aver intrapreso un percorso formativo extracurricolare della durata di 20 ore, contribuiranno alla costituzione di 100 nuove associazioni di volontariato. Durante la fase di formazione, i Generatori parteciperanno anche ad un contest che premierà la migliore campagna o azione.

 

La portata e l’importanza di un progetto come Generatori è notevole. A dimostrarlo ci sono i patrocini a carattere nazionale (Pontificio Consiglio della Cultura e Agenzia Nazionale dei Giovani) e territoriale (2 Uffici Scolastici Regionali, 9 Regioni e 16 Comuni) che accompagnano lungo il “Bel Paese” l’iniziativa di O.P.E.S. (Organizzazione Per l’Educazione allo Sport), un Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI che si afferma realtà di Terzo Settore a tutti gli effetti.