Percorsi di volontariato: Ivan vorrebbe aiutare i veterani di guerra

Percorsi di volontariato: Ivan vorrebbe aiutare i veterani di guerra

Ivan B., uno dei 500 giovani Generatori di buone pratiche, vorrebbe aiutare i veterani reduci di guerra a ricominciare a vivere.

Per me il volontariato è una cosa che dovrebbero fare tutti e che dovrebbe venire dal cuore fare questo tipo di esperienza , in quanto si vanno ad aiutare delle persone bisognose e che sono magari sole. secondo me è sia un aiuto alle persone in difficoltà che a se stessi in quanto si capisce cosa provano certe persone, e ci si sente anche felici di aver svolto una buona azione che trae solo cose buone da esso. Sinceramente mi piacerebbe aprire un mio centro di associazione di volontarato per i veterani reduci di guerra, in quanto dopo essere andati in guerra si ritorna con qualche menomazione o altre cose che danneggiano il soldato ad esempio non trovando lavoro e quindi non sapere come vivere. io penso che sia una cosa spregevole questa in quanto queste persone servono il proprio paese e in cambio non ottengono nulla o poco pari al nulla. Questa cosa accade ancora nei giorni nostri, ma questa cosa risale già dal 1918/1919 al termine della prima guerra mondiale dove in una famosissima foto dove si vede un soldato tedesco senza gamba seduto per terra che chiede soldi e un’uomo si ferma per dargli qualche moneta, questa cosa si può anche ritrovare nella famosissima guerra del Vietnam dove i reduci di guerra tornavano con il famoso disturbo PTDS ( disturbo stress post-traumatico) in quanto la guerra del vietnam è stata una cosa orribile e in più i soldati americani furono insultati e attaccati dal proprio paese in quanto: assasini, killer di bambini e sterminatori. un disturbo simile al PTSD è il shellshock famoso nella prima guerra mondiale in quanto per colpa delle trincee, il fango, le malattie e tutti i bombardamenti di artiglieria venivano delle convulsioni al corpo oppure non si riusciva a camminare. Questa associazione la chiamerei: “Associazione aiutiamo i  nostri soldati”. Farei prima di tutto riunire più veterani possibili spargendo la voce in giro e online e dopodichè farei fare degli incontri ai ragazzi più giovani insieme ai veterani per raccontare la propria esperienza in guerra e raccontare la propria vita post guerra. Ovviamente a pagamento ma tutto il ricavato andrebbe ai veterani di guerra per le proprie cure e per vivere decentemente, poi farei fare dei lavori ai veterani magari riverniciare delle stanze ecc. per far guadagnare qualche soldo. Questa associazione la costruirei insieme ai miei amici o famigliari in quanto mi sosterebbero per tale scelta e si fidano ovviamente di me per fare questo percorso.