Percorsi di volontariato: rendersi utili in un asilo, l’esempio di Andrea

Dopo aver terminato il percorso formativo di 20 ore, Andrea B., uno dei 500 Generatori selezionati, racconta la sua esperienza di volontariato in un asilo.

 

Il volontariato è un’esperienza formativa direttamente o indirettamente collegata al percorso di studi e agli obiettivi di carriera. Svolgere una di queste attività è stimolante e arricchente.

La mia esperienza di volontariato svolta presso l’asilo nido “Hakuna Matata” ha avuto come finalità quella di potermi accostare alle problematicità pratiche per la crescita dei bambini molto piccoli, con attività che prevedono di stabilire un rapporto di fiducia e di collaborazione per soddisfare bisogni di attenzione e accettazione, giochi di gruppo, momenti di cooperazione durante le attività didattiche e ludiche e individualizzazione di somiglianze e differenze tra la mia e la loro età.

Vedere i bambini correre, giocare e ridere con la spensieratezza che solo loro riescono ad avere mi ha riportato alla mente la mia infanzia e i tempi passati che non verranno più, ma che grazie a loro potevo rivivere. I bimbi quindi sviluppano capacità motorie e viene offerto loro la possibilità di svolgere attività che favoriscano la coordinazione, muovendosi con tranquillità.

Un altro spunto di emozione è il momento in cui vieni riconosciuto dai bambini come un amico, cosa molto difficile dato che la loro mente è aperta solo alle persone vere e buone. Sentire il loro affetto e la loro gioia nel vedermi quindi scaldava il mio cuore.

Il mio servizio di volontariato durò più o meno un mese nel periodo delle vacanze d’estate, non avendo scuola infatti, potevo dedicarmi completamente a quei “mostriciattoli”. È stata un’esperienza unica che rimarrà nei miei ricordi a lungo.

Se potessi parlare a tutti i giovani d’Italia sicuramente consiglierei vivamente un’attività del genere o simile, quale prendere servizio alla croce rossa (come mia sorella tra l’altro ha fatto e continua a portare avanti da due anni), o qualsiasi altra forma di volontariato che giovi al nostro paese che può offrire e finanzia questo tipo di attività.

Devo ammettere che prima di svolgere tale compito ero un po’ scettico sulle mie potenzialità e la mia utilità in ambito educativo, ma quando mi sono fatto forza e ho pensato che tutti come me hanno avuto gli stessi pensieri mi sono ricreduto e ho dato del mio meglio. Non so dire se il mio ruolo sia stato indispensabile all’interno dell’asilo, ma i sorrisi dei bambini mi hanno dato speranza, anche se penso che il volontariato punti a far uscire il meglio da tutti i ragazzi, ovviamente seguendo tutte le norme, le precauzioni e le accortezze possibili, per far si che in futuro possano essere più responsabili e autoritari.

Il problema dei ragazzi di questa società è che non svolgono attività se non con un riscontro economico o di qualsiasi tipo che possa giovare alla loro persona, non capendo che un’attività del genere può darti molte più emozioni che i soldi potranno mai dargli, secondo il detto: “I soldi non fanno la felicità”.

Penso che lo stato debba promuovere molto di più queste attività, in quanto un ragazzo per partecipare molto spesso si trova impreparato su come iscriversi o come trovare il tipo di volontariato che preferisce.

Finisco col dire che se ogni cittadino facesse del volontariato di qualsiasi tipo, vivremmo in un mondo migliore.